La mappatura di Ashoka e l’intervento di Alfonso Molina alla Camera
C’è una scuola vitale che sta cambiando, in silenzio e senza troppo scalpore. Lo sta facendo aprendosi all’esterno, coinvolgendo i territori e le comunità. Lo racconta la mappatura realizzata da Ashoka Italia e presentata ieri alla Camera dei Deputati [vedi la notizia Ripensare i sistemi educativi]. E lo conferma il direttore scientifico Alfonso Molina con l’esempio di un intervento concreto nelle periferie, il programma Smart & Heart Rome, sostenuto da Roma Capitale, che mette in campo pratiche innovative, in collegamento con scuole, atenei e aziende.
Ad esempio, per la prima volta in una scuola pubblica, peraltro nel quartiere di Tor Bella Monaca, tra i più complessi della capitale per le disuguaglianze, gli studenti hanno a disposizione un campo volo droni al chiuso per approfondire la sfida della sostenibilità olistica nella trasformazione digitale. Lavorano con impegno supportati dai loro docenti e dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria civile e Ingegneria Informatica dell’Università Tor Vergata, sostenuti dall’Esa e Sap. È un esempio virtuoso di innovazione didattica e sociale che nasce da un'alleanza ibrida tra soggetti diversi con un forte impatto per il riscatto del territorio. La scuola può diventare un punto di riferimento per lo sviluppo sociale del territorio, capace di sostenere i giovani nel loro percorso di crescita, offrendo anche numerose opportunità di orientamento personale e professionale.
Le Palestre dell'Innovazione sono i luoghi all'interno della scuola dove i muri cadono e il territorio entra nella scuola e l'ambiente di apprendimento diventa il mondo.
Alfonso Molina ha inoltre sottolineato come il rapporto di Ashoka Strade d'Innovazione sia "prezioso e tempestivo perché arriva in un momento di cambiamento della scuola italiana. Ci dà una panoramica di una scuola dove l'innovazione è in corso pur con molte sfide da affrontare per arrivare al livello di sistema scolastico. Emerge una consapevolezza che la scuola deve essere costruttrice di ecosistemi educanti vincolati allo sviluppo sociale; deve potenziare le competenze per la vita insieme alle conoscenze accademiche; deve dare priorità al benessere per imparare bene, e tutto questo richiede una trasformazione del ruolo dell'educatore".