Intervista a Rosanna Ventrella, amministratrice unica di Sys-Tek
Quando una persona ti colpisce, lo percepisci subito, è un’intuizione immediata. Capisci all’istante che quella è la persona (e l’azienda) giusta e capisci perché è diventata socia partecipante della Fondazione Mondo Digitale ETS, dove lavori da molto tempo. Le mie colleghe e la mia direttrice ne hanno sempre parlato in modo entusiasta, e finalmente ho avuto il piacere di incontrarla e intervistarla.
Rosanna Ventrella Grimaldi, ha un doppio cognome, perché recentemente ha aggiunto quello della sua mamma al suo (questioni di parità). È l’amministratore unico di Sys-Tek e dirige un team formato al 60 per cento da donne.
Sys-Tek è una società benefit di consulenza informatica e sviluppo software con sede a Torino, impegnata da sempre in iniziative sociali con attività di volontariato formativo ed economico. L'azienda ha scelto di diventare una B Corp e di certificarsi con il Next Index, una decisione fortemente voluta da Rosanna, che crede fermamente nella collaborazionee attiva tra mondo profit e non profit. Questa visione, che unisce impegno sociale e sviluppo economico, è uno dei motivi per cui Sys-Tek è diventata socio partecipante della Fondazione Mondo Digitale ETS.
Rosanna ha conosciuto la Fondazione Mondo Digitale anni fa, quando collaboravamo con Cna, di cui lei è stata presidente. Da sempre convinta del valore del nostro slogan “Diritto alla conoscenza”, quando la direttrice generale Mirta Michilli le ha proposto di diventare socio partecipante, Rosanna è rimasta lusingata e ha prontamente offerto la disponibilità per ospitare negli uffici Sys-Tek la sede FMD di Torino. Rosanna è una grande sostenitrice di iniziative che possano portare benefici concreti al territorio, come dimostra l’evento Ask&Hack organizzato insieme a lei [vedi la notizia Ask&Hack Ventu-ritmo: codice senza barriere].
“Mi auguro che tutte le aziende possano intraprendere percorsi come questi”, racconta Rosanna. Poi, alla mia domanda su quale sia la cosa più importante che la Fondazione Mondo Digitale può fare per la società e per aziende come Sys-Tek, risponde: “Voi avete un’eccellente capacità di progettazione, una visione strategica, esperienze e competenze consolidate, e soprattutto possedete risorse ad alto valore aggiunto.”
"Vedo che, quando mettete in atto buone pratiche e iniziate a progettare, riuscite a creare reti territoriali importanti. Ma soprattutto, avete una grande credibilità, dignità, e i vostri progetti sono sempre vincenti. Cosa dovete fare? Dovete farvi conoscere sempre di più a livello nazionale, arrivando anche nei territori che ancora non vi conoscono, e rafforzare ulteriormente la vostra posizione all'interno del sistema scolastico. In questo modo potrete davvero diventare un ente al servizio non solo della società e del Paese, ma anche del sistema delle imprese."
La piacevole chiacchierata con Rosanna non è finita qui. Abbiamo parlato della sua esperienza personale, del suo impegno per le donne nelle stem, e anche dei giovani e di come promuovere il buon uso della tecnologia.
Rosanna pensa che il progresso tecnologico è un beneficio per l’uomo perché ci permette di dedicarci ad attività a più alto valore aggiunto e lasciare alle macchine le mansioni più operative (come l’ominino dei francobolli che lei incontrava alla posta da piccola quando accompagnava il nonno a ritirare la pensione).
Parlare con Rosanna è davvero interessante e così le ho chiesto di dedicarmi ancora un po' del suo tempo per rispondere a una domanda sul fenomeno degli hikikomori, i giovani che si chiudono in sé stessi e non hanno più contatti con il mondo. Come possiamo affrontare questo problema?
La risposta di Rosanna è chiara: "È la misura che fa la differenza. La tecnologia va usata con la giusta dose e nei modi giusti. Quello che dobbiamo fare è formare le scuole e le famiglie sull'uso etico e consapevole degli strumenti digitali. Bisogna imparare a convivere con la tecnologia, riducendo i tempi e le modalità di utilizzo. La tecnologia deve essere al nostro servizio per migliorare la nostra qualità della vita, non per condizionarla."
Poi aggiunge: "Se penso ai ragazzi di oggi, mi viene un po' di nostalgia. Anche io, quando ero adolescente, a volte mi isolavo e preferivo chiudermi nella mia stanza a leggere Joyce ed Ezra Pound. A 14 anni non è del tutto normale, ma poi sono uscita da quella fase e mi sono aperta al mondo. Per questo ai giovani voglio dire: non abbiate paura di uscire dal guscio, di dare valore alle relazioni sociali e usate la tecnologia in modo consapevole, con la giusta misura. Nell’epoca dell’eccesso, dobbiamo fare tutte le esperienze con pensiero critico e in piccole dosi, come se fossero pillole".
Intervista di Elisa Amorelli, coordinatrice comunicazione e marketing sociale