Emanuele, 22 anni, racconta la sua passione per la ricerca nata nel fab lab
“Un grandissimo ringraziamento alle persone della Fondazione Mondo Digitale, che più di tutti, ad eccezione solo dei miei genitori, hanno influenzato il mio percorso di studi accogliendomi da piccolissimo e introducendomi al mondo della robotica, facendomi partecipare alle prime competizioni, ai workshop e agli hackathon, finendo per offrirmi il mio primo lavoro. E ovviamente introducendomi al FabLab e a tutte le persone che lo frequentavano e che tuttora lo frequentano, che con gli anni sono diventati una vera e propria seconda famiglia. Grazie mille a Vladimiro e Titty, a Emanuele Alfano, a Mohamed, a Daniele, a Davide e a tutta la famiglia Belli, da cui ho imparato tanto e ancora continuo a imparare ogni giorno”.
È particolarmente emozionante vedere crescere maker come Emanuele Coletta, ma lui per la Fondazione non è solo un giovane talento: come scrive nella dedica della tesi, è uno di famiglia! E per questo festeggiamo anche noi la sua laurea triennale in Ingegneria informatica e Automatica alla Sapienza con voto 110/110. La sua tesi si intitola: “Controllo di un robot mobile in presenza di saturazioni sugli ingressi di controllo”.
La discussione risale al 18 ottobre, mentre la proclamazione è del 26 ottobre. Era presente anche Valentina Gelsomini, la nostra responsabile dell’infrastruttura tecnica che lo conosce da piccolissimo. Emanuele ci racconta con soddisfazione da dove è partito e come è iniziata la sua collaborazione con la Fondazione. È la storia di un sogno che si intreccia indissolubilmente con la nostra visione di futuro: “Oggi ho 22 anni e mi sono avvicinato alla Fondazione Mondo Digitale all’età di 10 anni. L’occasione è stata una delle prime esperienze di laboratorio nella palestra della mia scuola primaria, l’istituto comprensivo Salvo D’Acquisto. Poi ho partecipato concretamente alle iniziative della FMD in collaborazione con l’ITIS Galilei, l’istituto secondario che ho scelto per le superiori, che ha partecipato sin dall’inizio alla RomeCup e alla RoboCup. Con la mia squadra abbiamo vinto per la RoboCup la categoria Soccer Light Weight, dal 2009 al 2021. Io ero nel secondo team Spqr2, che è arrivato primo alla RomeCup 2019, nella finale contro Spqr1, sigillando i dieci anni di vittorie consecutive per la scuola Galilei. Abbiamo conquistato il premio Best robot design alla RoboCup Worldwide 2019. Abbiamo vinto la RoboCup Junior Italia 2021 e la RoboCup junior Worldwide (entrambe a distanza, in pandemia)”.
Diversi i “primati” di Emanuele: “nel 2016, a 14 anni, sono stato il più giovane ambasciatore digitale per il progetto europeo Make Learn Share Europe pensato per promuovere lo scambio di informazioni e conoscenze tra giovani di tutta Europa”.
“Ma fondamentale nella mia vita è stata l’esperienza nel fab lab della Palestra dell’Innovazione, sia in termini di rapporti umani che per i progetti affrontati. Amicizie, idee, legami importanti sono scaturiti proprio dai pomeriggi vissuti in quei laboratori della Città Educativa, in via del Quadraro. Oggi sono un formatore per la Fondazione e, come è successo a me, insegno ai bambini e alle bambine, ma anche ai ragazzi e alle ragazze la robotica, il coding, la fabbricazione. E poi, con grande divertimento, collaboro alla RomeCup, sia nell’organizzazione, sia nell’arbitraggio delle categorie Soccer Soccer Light Weight e Open”.
E per il futuro? “Sto proseguendo gli studi per la laurea magistrale in Control Engineering, sempre alla Sapienza. La mia passione nella vita è risolvere problemi complessi e ultimamente ho pensato molto a un futuro nella ricerca. In generale, vorrei lavorare a progetti che aiutino le persone, ho già scelto di seguire la materia che si occupa dei medical robot. E grazie alla Fondazione ho scoperto che mi piace molto il contatto con gli studenti”.
L'intervista è a cura di Onelia Onorati, che si occupa dell'ufficio stampa per la Fondazione Mondo Digitale.