Coding Girls in Mozambico: sessione formativa con la provincia di Niassa
"Come vi descrivereste? Qual è l’oggetto che più vi rappresenta? È iniziato così lo scambio di venerdì scorso, venerdì 19 aprile, nell’ambito del programma Coding Girls in Mozambico, tra venti studentesse della provincia di Niassa e sei tra studentesse e formatrici della Fondazione Mondo Digitale. Uno scambio culturale online che ha preso avvio con un esercizio coinvolgente per rompere il ghiaccio: ogni partecipante ha scelto con cura un oggetto che rappresentasse se stessa, la propria cultura, la propria storia o la propria identità: un anello raffigurante un albero per Lara, una penna colorata per Priscia, un libro sui diritti delle bambine e dei bambini nel mondo per Giulia, un microfono per Cecilia per la sua passione per la radio - solo per citarne alcuni". A raccontarci la sessione formativa è Elisabetta Gramatica, che coordina il progetto con il supporto di Ilaria Graziano, responsabile della progettazione.
In seguito, l'attività principale: il "Mozambico Express", come la abbiamo denominata, che ha visto le studentesse mozambicane dividersi in gruppi per aiutare le studentesse italiane a ideare un itinerario per un viaggio in Mozambico. Ogni gruppo ha lavorato a un singolo giorno, selezionando un hotel per il soggiorno, proponendo un cibo tipico o suggerendo un’attività da svolgere: passeggiate lungo le spiagge bianche - il “piccolo Brasile” - come ci ha raccontato Priscia; un pranzo a base di shiina con farina di manioca (una polenta); una visita al lago di Niassa, nome mozambicano del lago Malawi, il terzo più grande dell’Africa, con i suoi paesaggi mozzafiato. Con orgoglio ed entusiasmo, ogni gruppo ha presentato proposte stimolanti per esplorare le ricchezze culturali e naturali del paese africano".
"Grazie alle venti studentesse e alle loro tutor Aurora e Melba, grazie a Micol Ferretto per essere sempre al nostro fianco in questi momenti arricchenti di scambio, e grazie al team di Coding Girls e formatrici della Fondazione Mondo Digitale. Sono esperienze come questa, di confronto, di scambio di culture, usanze e curiosità che ci ricordano quanto possono essere belle anche le cose più semplici, come descriversi attraverso un oggetto oppure immaginare insieme un itinerario alla scoperta di un Paese lontano. Dopotutto, la felicità - si dice - risiede nelle piccole cose, sta solo a noi accorgercene".
Testimonianze
Cecilia Stajano, responsabile delle comunità della Fondazione Mondo Digitale
“Gli incontri con le amiche del Mozambico sono sempre carichi di emozione e fascino. Ogni volta che si apre un collegamento per me è come aprire la finestra su un mondo, vorrei poter chiedere alle ragazze ogni cosa. È straordinario per me quando hanno voglia di raccontarci e condividerci un pezzo del loro vivere ed essere. Alla fine scopriamo davvero che al di là della latitudine differente, amiamo tutti leggere, o scrivere per arricchirci ed evadere, e che siamo molto più simili di quello che pensiamo, perchè quando il piano di incontro è quello emotivo, esce fuori che la vera ricchezza che ci accomuna è quella dell'essere empatici rispetto alle situazioni della vita. Questi incontri sono come un balsamo nelle giornate di corsa. Credo che chi ci guadagna di più siamo proprio noi, più che loro, che a dare sono loro più che noi e sarebbe bello che lo percepissero, quando ti stanno regalando, a partire dai loro sorrisi”.
Claudia Bono, ex Coding Girls di Salerno
“Coding Girls Mozambico è stata una esperienza bellissima in cui ho avuto modo di conoscere la cultura, il cibo locale e i posti da visitare del Mozambico. Nonostante le miglia di distanza, grazie alle fotocamere aperte potevo notare gli occhi delle studentesse che brillavano di curiosità e nei momenti dei lavori di gruppo il modo in cui hanno interagito tra chiacchiere e sorrisi. Tutto ciò ha contribuito a rendere questa una esperienza indimenticabile di apprendimento, crescita e condivisione. L'anno scorso ho avuto anche l'opportunità di partecipare al progetto di Coding Girls Salerno. Grazie alla quale ho potuto incontrare gli studenti di persona e scendere in campo, spiegando loro come si crea una applicazione mobile e la piattaforma Marvel. Entrambe le esperienze hanno offerto momenti preziosi di crescita e apprendimento. La classe in Monzambico mi ha aperto gli occhi su una realtà diversa, arricchendo il mio bagaglio culturale e la mia comprensione del mondo. D'altra parte, le classi italiane mi hanno permesso di vivere appieno l'istruzione, confermando la mia volontà di voler diventare una insegnante. In entrambi i casi, sono grata per le esperienze che mi hanno arricchito.”
Giulia Melissari, formatrice
“Dopo questi incontri si “ritorna” sempre un po’ più arricchite. Non a caso ho scelto il verbo “ritornare” perché è stato proprio come fare un viaggio a/r in giornata! È stata un’occasione unica che in qualche modo mi ha fatto capire quanto alla fine il mondo non è così grande e non siamo poi così distanti, e grazie alla tecnologia e a progetti come Coding Girls si è veramente vicini, i chilometri sono solo un limite, come gli stereotipi… li abbattiamo!”
Anna Pia Ambrosio, servizio civile digitale
“Quello che mi ha colpito di questo scambio è stato veder le ragazze inizialmente un po’ timide, spaesate, ma inclusive e simpatiche nel raccontare le loro proposte e ai saluti, come fossimo entrate in empatie nonostante la distanza e la differenza linguistica/culturale”.