Una vicenda personale e professionale esemplare che ha portato all’abolizione delle classi differenziali
"Perché la scuola non mi ha voluto con gli altri bambini?" (dal film La classe degli asini, 2016)
Con il prof abbiamo conosciuto la figura di Mirella Antonione Casale. Se Don Milani è sicuramente un nome ancora molto noto, forse un simbolo stesso nella storia della scuola democratica, Casale è quasi ignota. Ma la sua storia è esemplare.
Nata a Torino nel 1925, è ancora viva. Ha 98 anni, sarebbe stato bello andarla a trovare, ma non ha più una vita pubblica da molto tempo. L’episodio che le cambiò la vita fu la malattia di sua figlia Flavia, che non aveva nemmeno sei mesi: un’encefalite virale le provocò danni al cervello e una disabilità permanente. Quando Flavia compì sei anni Mirella Antonione Casale provò a iscriverla a scuola, ma Flavia fu accettata solo nelle classi differenziali.
Anche dopo la riforma della scuola media del 1962, infatti, c’erano ancora scuole differenziali per alunni affetti da disabilità gravi e classi differenziali destinate ad alunni con problemi di socializzazione o apprendimento”. Le classi per “i diversi”.
Allora Casale inizio a battersi perché non venisse discriminata sua figlia, e insieme a Flavia tutti gli studenti ghettizzati in queste classi. Si formò un movimento di genitori, che non avevano dimestichezza con la militanza politica, ma erano fermamente decisi a lottare. Così iscrissero i figli nelle classi “normali” a forza. Di fatto boicottarono la legge.
È proprio la Lettera a una professoressa e l’eco che suscitò nei movimenti studenteschi a rendere possibile quella richiesta di uguaglianza che portò le istanze di Casale e dei genitori dei figli segregati nelle classi differenziali fino in parlamento.
Nel 1971 si formò una commissione presieduta dalla senatrice Franca Falcucci che lavorò per cambiare la legislazione. E finalmente nel 1977 vennero eliminate le classi differenziali. Venne istituita la figura dell’insegnante di sostegno, per fornire il supporto necessario agli studenti con disabilità all’interno delle classi. E da lì, potremmo dire, nasce la storia della scuola dell’inclusione in Italia. Una storia complicata, ma senza dubbio felice.
A ricostruire la storia di Mirella Antonione Casale, mamma, insegnante, preside e attivista, è la classe III M dell’Istituto Amaldi di Roma insieme al loro insegnante Christian Raimo, nel libro Lettera alla scuola (Feltrinelli, 2024). Il liceo Edoardo Amaldi è una scuola che conosciamo bene, perché è parte della rete di Smart & Heart Rome, il programma di innovazione sociale che interviene nelle periferie delle grandi città contro la povertà educativa.
Ci piace anche ricordare che il professore emerito Tullio De Mauro ha sempre avuto parole di apprezzamento per l’onorevole Franca Falcucci, nonostante le diverse posizioni (lei moderata e lui progressista), e la considerava una dei migliori ministri dell’istruzione.
Vi invitiamo ad approfondire la storia di Mirella e a vedere in famiglia, in classe o con la comunità educante, il racconto realizzato da Rai Fiction per la televisione con La classe degli asini, disponibile su Rai Play. Pensiamo sia un bel modo di vivere insieme la La Giornata internazionale della donna, condividendo una storia di impegno civile al femminile per il diritto all’istruzione di qualità per tutti.