Nel suo contributo al volume Riconoscere il volontariato di competenza Gabriele Sepio, avvocato cassazionista e partner dello Studio e-IUS, spiega come il potenziamento del VdC e la sua diffusione nelle politiche aziendali sia strettamente legata all’introduzione di specifici indicatori, come gli Standard elaborati dal GRI, capaci di valorizzare il VdC nella reportistica non finanziaria dell’impresa. In particolare con lo standard GRI 413 che affronta il tema delle comunità locali, le aziende potrebbero raccontare “il proprio approccio gestionale per le comunità locali, l’impresa potrebbe anche descrivere i mezzi attraverso i quali gli stakeholder vengono identificati e coinvolti, quali gruppi vulnerabili sono stati identificati, eventuali diritti collettivi o individuali identificati che sono di particolare interesse per la comunità in questione, i mezzi con cui vengono supportate terze parti indipendenti in azioni in favore della comunità locale”.
Un altro strumento importante per valorizzare il volontariato di competenza è il racconto dell’esperienza, per far emergere il suo carattere trasformativo. Ed è questa la strada che abbiamo scelto per il primo incontro organizzato a Milano Base lo scorso 10 luglio.
Hanno raccontato il loro volontariato di competenza
- Paola Rizzo, Local Trial Manager Johnson & Johnson Innovative Medicine
- Federico Gorini, Head of Finance Business Advice ING Italia
- Federico Aguggini, Head of AI Transformation, Data Science & Artificial Intelligence Intesa Sanpaolo
- Michela Lecce, Cybersecurity Technical Specialist Microsoft
- Claudio Magni, Head of Development Italgas
Nei tavoli informali predisposti per l'aperitivo e il networking erano presenti diverse organizzazioni come Microsoft, Ing, Italgas, Intesa Sanpaolo, J&J, Bracco, Educade srl, Nuvasive, Nui Utensili Europa, Abaco Team, Roche, Anips, Terziario Donna.