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Di fronte ai ragazzi, siamo tutti un po’ Ciàula

Di fronte ai ragazzi, siamo tutti un po’ Ciàula

Di fronte ai ragazzi, siamo tutti un po’ Ciàula

Di fronte ai ragazzi, siamo tutti un po’ Ciàula

Coding Girls in Mozambico: sessione formativa con la provincia di Zambezia

Oggi vi portiamo nella provincia di Zambezia in Mozambico, per uno scambio che ha coinvolto gli studenti del liceo Giovanni Keplero di Roma. Con la tecnologia e la passione si possono percorrere 7.000 chilometri in pochi secondi, il tempo di attivare una connessione Internet. Ci racconta questo affascinante viaggio Elisabetta Gramatica, che coordina il progetto Coding Girls in Mozambico, usando la felice metafora letteraria di Ciaula che scopre la luna. I compagni di viaggio di Elisabetta sono gli studenti romani che hanno condiviso un loro progetto, un robot per la pulizia dei rifiuti in ambienti acquatici, progettato con il cuore tecnologico della scheda Arduino.

 

Quanto ci possono stupire i ragazzi? Luigi Pirandello in una delle sue novelle più celebri, Ciàula scopre la Luna, tratta dalle Novelle per un anno (1907),  scriveva: "Sì, egli sapeva, sapeva che cos’era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna? Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva”. La novella narra la storia di Ciàula, un ragazzo che vive in una piccola città della Sicilia e che lavora come minatore. Durante uno dei suoi turni di notte, Ciàula si ritrova a scoprire la luna; prova uno stupore profondo e travolgente di fronte alla sua bellezza, che filtra attraverso il soffitto della miniera. Questa visione lo affascina e lo rapisce, portandolo a desiderare ardentemente di poterla osservare liberamente ogni notte. Lo stupore di Ciaula di fronte alla luna rappresenta un momento di sospensione dalla sua vita quotidiana, fatta di lavoro duro e monotono nella miniera; è un momento di meraviglia e di contemplazione della bellezza che lo circonda.

Ecco, mi sono sentita un po’ come Ciàula, mercoledì scorso, 8 maggio, partecipando a un altro scambio nell’ambito del programma Coding Girls in Mozambico tra venti studentesse della provincia di Zambezia e dodici studentesse e studenti del liceo Giovanni Keplero di Roma: meravigliata dall’intraprendenza e dalla determinazione dei ragazzi italiani che, guidati dalla capoteam Sofia, si sono presi il delicato compito di guidare l’ora e mezza di scambio con le studentesse mozambicane, e lo hanno fatto alla perfezione. 

L'incontro si è aperto con un momento di condivisione autentica, dove tutte le studentesse e gli studenti collegati si sono presentati e hanno raccontato qualcosa di sé, preparando il terreno per un'esperienza di scambio genuina. Si è poi proseguito con l'esplorazione del mondo di Arduino, una piattaforma hardware composta da una serie di schede elettroniche dotate di un microcontrollore per la prototipazione rapida: il team del Liceo Keplero, ci ha descritto con entusiasmo e fierezza il progetto a cui hanno lavorato in questo anno scolastico usando Arduino: un robot progettato per la pulizia dei rifiuti in ambienti acquatici.

Il loro racconto ha suscitato diverse riflessioni sulle molteplici potenzialità della tecnologia, anche nel contesto del Mozambico. Si è discusso su come uno strumento simile potrebbe contribuire alla risoluzione di problematiche in vari settori, come la sostenibilità ambientale e la sanità, ma anche in situazioni quotidiane più semplici. Ad esempio, una studentessa mozambicana ha condiviso l'idea che questa tecnologia potrebbe essere utilizzata per stimolare la memoria delle persone, soprattutto di sua nonna, che "spesso si dimentica molte cose, persino dove ha lasciato le chiavi di casa”. 

Infine, un momento conclusivo e di restituzione sullo scambio, in cui sia gli studenti del Liceo Keplero sia le ragazze della provincia di Zambezia, hanno potuto esprimere un pensiero. Ecco quello dei ragazzi italiani: “È stata un’esperienza davvero pazzesca poter entrare in contatto con persone che vivono dall’altra parte del mondo. Siamo stati estremamente entusiasti di essere riusciti ad aiutare le ragazze trasmettendo a loro la nostra emozione nel svolgere l’attività con Fondazione Mondo Digitale. Speriamo vivamente di essere stati d’aiuto nel comprendere meglio Arduino e la sua funzione. Saremo lieti di aiutarle nuovamente quando ci arriverà una loro proposta. Le ragazze sono state molto partecipi mettendo da parte la timidezza mostrando un coinvolgimento totale che a noi ha dato molta soddisfazione, siamo veramente soddisfatti del lavoro svolto e di aver provato a trasmetterlo ad altre persone!”.

Grazie a Sofia, Olivia, Luca, Flavio, Giulia, Elena, Ludovica, Cristina, Maria Ludovica, Andrea, Flaminia, Alessandro per aver condiviso il vostro progetto, le vostre esperienze e la vostra passione, rendendo questo scambio un'esperienza indimenticabile e arricchente per tutti. Grazie alla professoressa Gerarda Stimato e al professore Saverio Attorno per aver accolto con entusiasmo questa esperienza. 

Grazie a Micol e alle studentesse della provincia di Zambezia per aver partecipato attivamente e per aver contribuito a rendere possibile questo prezioso scambio interculturale.

“[…] Eccola, eccola là, eccola là, la Luna… C’era la Luna! la Luna! E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore”.

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