Progetti e strategie per una piena partecipazione dei cittadini stranieri
La popolazione residente di cittadinanza straniera al 1° gennaio 2024 è di 5 milioni e 308mila persone, circa il 9% della popolazione totale, in aumento del 3,2% sull’anno precedente. I cittadini stranieri sono più giovani degli italiani. Il numero degli alunni con cittadinanza non italiana si avvicina ai 915mila, quasi l’11,2% del totale della popolazione scolastica. Negli ultimi anni inoltre è cresciuto il numero di bambini e ragazzi non accompagnati e rifugiati.
La convivenza con culture diverse fa emergere nuovi bisogni e pone domande al sistema scolastico e formativo. In questi anni la scuola ha fatto passi avanti sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione, tuttavia divari e criticità permangono ancora, anche per gli studenti provenienti da contesti migratori ma nati e cresciuti in Italia. Tra le principali difficoltà si segnalano la ridotta frequenza della scuola dell’infanzia da parte dei figli di immigrati provenienti in particolare da Asia e Africa; il ritardo scolastico, a causa di ritardato inserimento iniziale e ripetenze; la difficoltà nel completamento e proseguimento degli studi; l’abbandono scolastico, in particolare dopo la scuola secondaria di primo grado. In molti casi, disturbi dell’apprendimento vengono certificati e medicalizzati, e sono in aumento. Spesso però difficoltà normali di apprendimento linguistico o difficoltà di orientamento da parte di chi è un nuovo arrivato, da famiglie e tradizioni diverse, vengono solo "etichettate" senza prendersene cura. È necessario adottare misure coerenti per accogliere e integrare gli studenti nelle scuole, per evitare disparità [fonte: Caritas, Rapporto Immigrazione 2024].
L'impegno dell'UE per l'inclusione sociale
L'inclusione sociale e l'integrazione sono fondamentali per promuovere società coese e resilienti. A livello di Unione Europea, l'obiettivo non è solo assicurare pari opportunità, ma anche la promozione della coesione sociale e della stabilità economica.
L'Ue riconosce che politiche di integrazione e inclusione di successo sono essenziali per un sistema di migrazione e asilo ben gestito. Il Piano d'Azione per l'Integrazione e l'Inclusione 2021-2027 testimonia questo impegno. Il piano delinea azioni concrete per supportare gli Stati membri nel superare le sfide legate all'integrazione per i migranti e i cittadini dell'UE con un background migratorio.
Le aree chiave di intervento includono:
- Istruzione e formazione inclusive: dall'infanzia all'istruzione superiore, l'UE supporta il riconoscimento più rapido delle qualifiche e l'apprendimento delle lingue;
- Opportunità di lavoro: supporto ad azioni volte a migliorare il riconoscimento delle competenze e promuovere l'integrazione nel mercato del lavoro, specialmente per le donne;
- Accesso alla sanità: supporto ad azioni volte a garantire pari accesso ai servizi sanitari per le persone nate fuori dall'UE;
- Soluzioni abitative: supporto ad azioni volte a fornire alloggi adeguati e accessibili attraverso vari fondi dell'UE.
Perché l'UE supporta le politiche di inclusione sociale
Il supporto dell'UE alle politiche di inclusione sociale è guidato da diversi fattori:
- Coesione sociale: le politiche di integrazione aiutano a costruire società inclusive dove tutti possono partecipare e contribuire;
- Stabilità economica: i migranti portano competenze, energia e talento che possono stimolare l'economia;
- Diritti umani: assicurare che tutti, indipendentemente dal loro background, possano godere dei loro diritti e partecipare alla vita comunitaria.
Il ruolo della Fondazione Mondo Digitale
Svolge un ruolo strategico nella promozione dell'inclusione sociale e dell'integrazione. Tra le principali iniziative di FMD a sostegno dell’inclusione e della coesione sociale:
- Corsi di alfabetizzazione digitale che mirano a colmare il divario digitale fornendo competenze digitali essenziali ai migranti e ai gruppi vulnerabili
- Attività di costruzione della comunità per promuovere coesione sociale e potenziare le comunità fragili
- Progetti innovativi come JOINclusion, che usa l'apprendimento basato sul gioco per promuovere l'inclusione sociale tra i bambini con background migratorio, Abitare la città in modo competente che mira a sviluppare percorsi di empowerment sociale, professionale e abitativo per i richiedenti asilo, o Pari.de (Politiche Attive e Risorse per l'Integrazione, i Diritti e l'Empowerment), che realizza un intervento di sistema a livello regionale per promuovere la cultura della formazione continua tra i migranti e lo sviluppo di competenze linguistiche, civiche e strategiche per la qualità della vita comune e lo sviluppo del territorio, in linea con l’azione attuata con P.A.R.I. – Politiche Attive e Risorse per l’Integrazione (Fami 2021-27).
L'impegno dell'Ue per l'inclusione sociale e l'integrazione è cruciale per costruire società coese e resilienti. Supportando politiche che promuovono pari opportunità e coesione sociale, l'Ue assicura che tutti possano contribuire e beneficiare del progresso economico e sociale. Organizzazioni come la Fondazione Mondo Digitale svolgono un ruolo vitale in questi sforzi, fornendo soluzioni innovative e programmi che potenziano i migranti e le comunità più fragili.
A cura di Alberta Testa, social media manager