I docenti della scuola del noi e la sfida della didattica mista con Olimpia Amoruso
Il 34° appuntamento con i Docenti della scuola del noi ci porta a Napoli. Olimpia Amoruso insegna inglese al liceo scientifico linguistico A.M. De Carlo a Giugliano, in provincia di Napoli. Formatrice in didattica innovativa e inclusiva, con focus su realtà aumentata e virtuale, sul coding e sulla robotica, Olimpia è anche coach di intelligenza emotiva. Ha partecipato come relatrice a eventi dedicati all’innovazione didattica a Maker Faire Rome e Città della Scienza di Napoli. Collabora con i Docenti della scuola del noi alla creazione di nuove metodologie e strategie di intervento nella didattica mista.
Come di consueto condividiamo un breve video di auto presentazione e poi l'intervista curata dalla ricercatrice Ilaria Gaudiello, che coordina i lavori della comunità open source dei docenti e formatori.
L'INTERVISTA
Olimpia, qual è il tuo punto di vista sull’innovazione nella scuola di oggi?
Il tema dell’innovazione va innanzitutto sottratto a delle retoriche facili. A volte si pensa che sia sufficiente introdurre tecnologia per produrre innovazione; ma non funziona così. In altri casi ci si chiude davanti al nuovo nella difesa della tradizione credendo che il nuovo possa rappresentare una minaccia per la tradizione: niente di più sbagliato. La strada corretta è, come dice Pier Cesare Rivoltella, collocarsi nel giusto mezzo, comprendendo che l’unico modo per salvaguardare e rilanciare la tradizione è innovare.
Quest'anno hai collaborato con la Scuola del Noi della FMD per stabilire nuove sinergie e ideare nuovi percorsi didattici. Vuoi raccontarci questa esperienza?
Ho aderito con grande entusiasmo a questo importante progetto di didattica innovativa. Insieme ad altri docenti innovatori di ogni regione italiana, abbiamo creato percorsi didattici che fanno leva sull’uso di soluzioni digitali per rendere l’apprendimento delle discipline un’esperienza coinvolgente e trasformativa, in grado di sollecitare conoscenze, competenze e valori centrali nel modello di Educazione per la vita. I frutti di questo lavoro di squadra sono diventati utili risorse didattiche accessibili grazie alla divulgazione operata da Fondazione Mondo Digitale.
Come vedi l’educazione per il futuro?
Sono certa che Il futuro dell’educazione dipende anche dalle competenze digitali: queste diventeranno un fattore abilitante all’interno del sistema educativo, e tanto gli studenti quanto gli insegnanti necessitano di migliorare significativamente le loro pratiche per essere pienamente idonei all’era digitale. Si deve passare, in sostanza, dal vecchio approccio tradizionale a una nuova “vision” della didattica che possiamo sintetizzare in “Educazione 4.0”. Il Coronavirus ha sconvolto la nostra vita di tutti i giorni. Ricordi terribili e indelebili si sono impressi nelle nostre menti; ma è pur vero che questa esperienza ha stimolato alcuni cambiamenti cruciali. Abbiamo imparato a gestire l’alternanza di didattica in presenza e a distanza, e in questo senso è importante non disperdere le opportunità che questa emergenza ci ha dato, prima fra tutte quella di promuovere un modello diverso di scuola. Investire bene per la formazione, per valorizzare il capitale umano, è una sfida strategica da cogliere e vincere per il futuro del nostro Paese.