Adele Berti Suman ha 18 anni e frequenta l'ultimo anno del Liceo classico Lucrezio Caro.
La testimonianza del docente coordinatore Vulcano Ortenzi sembra un'anticipazione del giudizio di maturità. Per la sua attività di tutor al corso Telemouse, Adele, infatti, ha ricevuto un riconoscimento speciale, il premio "Impegno sociale".
Il giudizio del docente
Interiormente motivata a compiere delle scelte di vita in funzione del bene comune, ha partecipato al progetto con entusiasmo e intelligenza, rivelandosi capace di articolare l'attività didattica in modo tanto efficace che la sua nonna, coinvolta dal suo stesso entusiasmo e dalla dolcezza del carattere, ha potuto superare le iniziali difficoltà ed acquisire le competenze di base necessarie a orientarsi autonomamente nel vasto mondo dell'informatica. Il rapporto profondo di stima e amicizia che si è stabilito tra lei e la sua "nonna-discepola" rappresenta un concreto esempio della possibilità di dare un'efficace risposta al problema della solitudine degli anziani.
La testimonianza di compagni e corsisti over 60
Ha mostrato una grande capacità di ascoltare la propria allieva, ha avuto molta pazienza ma ha saputo “farla rigare diritto”. E’ stata propositiva verso la sua nonna, facendole nascere in lei un vivo interesse per la dimensione multimediale. E’ un’ottima tutor. (Un compagno)
Molto disponibile, precisa e chiara nell’esposizione dei programmi, sempre presente!
Una nonna
Adele si racconta
L’esperienza di tutor volontario della conoscenza è stata molto costruttiva per me. Ho imparato a confrontarmi con una fascia generazionale, quella degli anziani, appunto, con la quale non avevo molti contatti e che mi era sempre sembrata una realtà lontana da me. Invece, il confrontarmi con questi “nonni” e in particolare con la mia “nonna” che ho seguito nel corso, mi ha fatto capire quanto sia noi giovani che i più anziani possono imparare dal confronto tra le due generazioni. Prima di cominciare ero un po’ preoccupata, non sapevo se sarei stata in grado di rapportarmi con persone con una mentalità diversissima dalla mia. Ma appena sono entrata nella sala dei computer, ho visto la mia futura “nonna-alunna” che mi sorrideva e allora mi sono avvicinata. Abbiamo cominciato a parlare, non come una ragazza e un’anziana ma come due persone che si volevano conoscere, e mi sono resa conto che in realtà non era poi cosi difficile rapportarsi con una “nonna”. Ho ascoltato con molto interesse tutti i suoi racconti durante le varie lezioni, e lei si è sempre mostrata molto volenterosa nell’apprendere tutto ciò che cercavo di insegnarle, e non con poco successo! È stato molto bello, l’ultimo giorno, quando abbiamo creato insieme un video e ho visto negli occhi della mia “nonna” la gioia di chi aveva appena scoperto qualcosa di bellissimo: avrebbe fatto, tornata a casa, un video con le foto dei suoi nipotini, e la cosa la entusiasmava tantissimo! Di fronte a questo entusiasmo, mi sono sentita veramente realizzata perché ero riuscita nel mio intento di insegnare qualcosa di costruttivo alla mia “nonna”! L’esperienza, quindi, è stata veramente bella, non solo per quello che sono riuscita a insegnare alla mia nonna, ma anche per me, perché mi sono confrontata con un mondo che prima vedevo come estraneo e che ora sento molto più vicino a me e “amico”. Interessante vedere come due generazioni tanto distanti si siano riunite intorno a questa esperienza e abbiano trovato dei punti di incontro.
Adele vista da Ana Lain e Cecilia Stajano, coordinatrici del progetto
Osservando la gestualità con cui accompagnava le spiegazioni alla sua nonna si capiva subito che Adele ci stava veramente dedicando anima e corpo. Non è stata mai assente e ha saputo adempiere al suo ruolo di tutor in modo esemplare, con un mix di passione, curiosità e intraprendenza fuori dal comune.
Il primo giorno di lezione la sua “nonna” si è dovuta assentare per fare una puntura. Aveva detto ad Adele che sarebbe tornata ma la lezione era finita e la nonna non si vedeva. Adele ha voluto aspettare e intanto ha scritto appunti per la sua nonna su quello che avevano fatto e indicazioni su come eseguire alcune azioni in autonomia. Le ha anche assegnato dei compiti. La nonna è finalmente tornata con un po’ di ritardo pensando di non ritrovara. Con questo semplice gesto Adele l’aveva già conquistata, ed era solo il primo giorno… Adele proviene da una famiglia con una sensibilità particolare. Ha una sorella gemella, Anna, che ha partecipato anche lei a Telemouse ma il giorno della premiazione non è stata presente perché è stata premiata a scuola per la partecipazione a un altro progetto.