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Robotica, passione e futuro

La squadra del Pacinotti in Campidoglio

Robotica, passione e futuro

Robotica, passione e futuro

Il viaggio del Pacinotti Archimede verso la RoboCup in Brasile

“La robotica è multidisciplinare: ci insegna a risolvere problemi, a lavorare in squadra, a crescere”. Così Lorenzo Addario, studente maturando dell’Istituto Pacinotti Archimede di Roma, racconta la sua esperienza alla RomeCup 2025, competizione che ogni anno trasforma Roma nella capitale dell’innovazione educativa e tecnologica.

Per il terzo anno consecutivo, Lorenzo e i suoi compagni sono arrivati in finale nella categoria Soccer Light Weight, dove robot calciatori progettati e programmati dagli studenti si sfidano in veri e propri tornei. Non solo: nel 2024 hanno vinto il campionato nazionale e quest’anno si sono guadagnati un posto ai Mondiali di robotica in Brasile, in programma dal 15 al 21 luglio.

Dietro i successi c’è un lavoro costante, che va oltre le ore scolastiche. A guidarli è il professore Paolo Torda, un campione della robotica educativa italiana e docente di laboratorio di elettronica: “Le gare di robotica sono un’opportunità unica per gli studenti. Li fanno giocare, divertire, crescere. Sono un laboratorio di vita e di competenze per il futuro”.

La dirigente scolastica, Chiara Sicoli, intervistata in Campidoglio, sottolinea l’importanza di questo impegno extracurricolare: “Vivere questi ragazzi ogni giorno, vedere la loro dedizione anche al di fuori delle lezioni, è un onore. Stiamo cercando sponsor per aiutarli a realizzare il sogno del mondiale”. Ora che i contributi sono stati trovati, i ragazzi sono pronti a partire per il Brasile.

Ma bisogna sottolineare che fa particolarmente piacere incontrare una dirigente che sceglie di accompagnare i propri studenti (ne segue più di 1.700!) fino al Campidoglio, condividendo con loro emozioni, aspettative e traguardi. La sua presenza rappresenta un segno concreto di quanto la scuola possa essere una comunità educativa viva, capace di credere nel potenziale dei suoi giovani e di sostenerli, anche fuori dalle aule.

Alla RomeCup, Lorenzo ha trovato molto più di una gara. Ha trovato una comunità. “È un ambiente sereno, stimolante, mai competitivo in senso negativo. Qui impari non solo elettronica, ma anche rispetto delle regole, gestione dello stress e collaborazione”. E soprattutto, impari cosa vuol dire trasformare la teoria in pratica, affrontando problemi in tempo reale, come quando “il robot si rompe mezz’ora prima della gara e devi trovare una soluzione al volo”. Ha raccontato Lorenzo alla giornalista Vanessa Quinto di Rai News.

La RomeCup non è solo una competizione: è un ecosistema di orientamento e scoperta, dove studenti da tutta Italia si incontrano per condividere progetti, visioni, talenti. È un trampolino verso il futuro, personale, professionale, collettivo. E i ragazzi del Pacinotti Archimede ne sono la prova più concreta.

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