IA e moda: un confronto a più voci nella tappa torinese di DisclAImer
La quinta tappa del tour nazionale DisclAImer. Ultime avvertenze prima della rivoluzione, promosso dal Corriere della Sera in collaborazione con Cineca e coordinato da Riccardo Luna, ha fatto tappa a Torino venerdì scorso 7 novembre.
L’evento, ospitato dall’Università di Torino nella Cavallerizza Reale, ha esplorato il rapporto tra intelligenza artificiale e industria della moda, un settore in profonda trasformazione.
La giornata si è aperta con il panel “AI e Moda”, che ha messo in dialogo visioni e competenze molto diverse. Sono intervenuti:
- Brunello Cucinelli, fondatore dell’omonima casa di moda
- Maurizio Ferraris, filosofo e docente UniTo
- Cristina Prandi, rettrice dell’Università di Torino
- Francesco Ubertini, presidente Cineca
- Paola Pisano, docente di Economia e Management dell’Innovazione (UniTo)
- Massimiliano Caranzano, Cisco
- Anna Nasole, EY Parthenon
- Maria Raffaella Caprioglio, Umana
- Elisa Zambito Marsala, Intesa Sanpaolo
Il dibattito ha offerto uno sguardo critico e pragmatico su come l’IA stia riconfigurando i processi creativi, il design, la produzione e le competenze del futuro. Una sfida che richiede visione industriale, nuove professionalità e una profonda integrazione tra tecnologia e cultura creativa.
La challenge degli studenti: progettare la moda con l’IA generativa
Nel pomeriggio, dalle 14, si è svolta la challenge “La moda dell’intelligenza artificiale”, organizzata con il contributo scientifico della Fondazione Mondo Digitale, knowledge partner del tour: 35 studenti e studentesse hanno lavorato in team per costruire una strategia di lancio dedicata a un prodotto moda innovativo. Dalla definizione della scheda prodotto alla narrazione del brand, fino alla presentazione finale, i gruppi hanno utilizzato strumenti di AI generativa per creare:
- concept visivi
- contenuti digitali
- storytelling
- campagne di comunicazione
Un laboratorio pratico che ha permesso agli studenti di mettere in relazione creatività, strategia e tecnologie emergenti. Alla challenge hanno partecipato anche Paola Pisano (Università di Torino) e Alessandro Galanti (EY Italia), che hanno offerto agli studenti una lettura concreta delle opportunità e dei limiti dell’AI nei processi aziendali.
"La challenge promossa da EY si è svolta in un clima molto informale e stimolante. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di conoscersi, confrontarsi e mettere in comune le proprie competenze", racconta la project officer Miriam Pintore. "Sono rimasta entusiasta nel vedere quanto fossero appassionati di intelligenza artificiale. Pur provenendo da percorsi tecnici e scientifici, si sono messi in gioco nell'applicare l’IA a un ambito per loro insolito: quello della moda.
Ciò che ho apprezzato di più, però, è stata la significativa presenza femminile. Vedere così tante ragazze studiose e ricercatrici in discipline STEM è stato davvero prezioso e incoraggiante".

Torino come ecosistema IA: ricerca, applicazione, impresa
La tappa di Torino ha anche fornito l’occasione per valorizzare il ruolo dell’ateneo torinese come hub nazionale di ricerca sull'intelligenza artificiale. L’Università di Torino presidia diversi livelli di sviluppo dell’IA:
- Una piattaforma di ricerca interdisciplinare con oltre 300 ricercatori provenienti da 27 dipartimenti.
- Un laboratorio dipartimentale di AI nato all’interno del Dipartimento di Economia e Statistica, oggi in espansione con nuove sedi a livello nazionale (Napoli, Roma).
- Percorsi tematici dedicati che esplorano l’impatto dell’AI in campi come arte, food, sport e industria culturale.
Un dato significativo riguarda il forte orientamento alla ricerca applicata, come spiegato dalla professoressa Paola Pisano: "Noi non ci limitiamo alla ricerca teorica: lavoriamo anche sulla ricerca applicata. Questo significa che, accanto ai ricercatori che studiano l’intelligenza artificiale dal punto di vista scientifico, c’è un impegno concreto nell’applicarla. Dove? Nelle aziende che collaborano con noi o attraverso la creazione di startup. Per questo molti dei nostri ricercatori diventano anche imprenditori".
Questa visione alimenta un ecosistema che connette ricerca, imprese e nuove startup tecnologiche. Un esempio è Diplomacy, startup che utilizza l’AI per analizzare e prevedere dinamiche di conflitto internazionale.
Moda, industria, tecnologia: un ponte tra creatività e innovazione
Dal mondo del lusso all’impresa tecnologica, l’IA apre scenari che richiedono competenze ibride, capacità critiche e un nuovo modo di progettare valore. Per la Fondazione Mondo Digitale, significa continuare a promuovere un approccio etico, inclusivo e orientato allo sviluppo delle competenze, al servizio dei giovani, delle università e dei territori.