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Nello zaino una matita per disegnare il futuro

Alfonso Molina con Nao

Nello zaino una matita per disegnare il futuro

Nello zaino una matita per disegnare il futuro

Verso la RomeCup 2024: il punto con il direttore scientifico Alfonso Molina

 

È passato circa un mese dalla sedicesima edizione della RomeCup (dal 3 al 5 maggio al Campus Bio-Medico di Roma e in Campidoglio), un’esperienza coinvolgente con spunti appassionanti che ci spingono a rimetterci subito al lavoro per mettere a frutto le sinergie e le riflessioni appena maturate. Da queste tre giornate, dense di contributi di esperti internazionali, competizioni tra studenti, momenti formativi e preziosi scambi di idee, possiamo già trarre indicazioni sulla spinta che la tecnologia sta imprimendo alla società. È importante cogliere questi stimoli e portarli a maturazione in vista della RomeCup 2024, per sostenere lo sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale non solo nell’industria italiana, ma per l'intero paese: sono tecnologie trasversali che, se sviluppate in modo etico e inclusivo, possono essere funzionali alla qualità della vita quotidiana di tutti. Negli anni abbiamo lavorato con startup, atenei, centri di ricerca. Vogliamo creare sempre più connessioni con il mondo della scuola, per dare agli studenti tutti gli strumenti per orientarsi nel mondo complesso in cui viviamo, affinché siano sempre più consapevoli delle sfide attuali e future.

Per noi consapevolezza è una parola centrale. Il sistema educativo non insegna abbastanza a gestire le sfide del mondo complesso, non ci aiuta a definire chi siamo come viaggiatori del XXI secolo. È molto importante, invece, che l’umanità sappia come affrontare il futuro che arriva. Vanno prese importanti decisioni strategiche ed etiche, che devono essere condivise, maturate nel dibattito con la società civile.  Non possono essere solo interessi politici ed economici di parte a governare la transizione, serve una governance del bene comune capace di interpretare i cambiamenti in modalità inclusiva.

I giovani che entrano nel mondo del lavoro devono possedere adeguati strumenti critici per comprendere le diverse implicazioni sociali delle applicazioni tecnologiche. Devono comprendere il senso del limite, della regola, maturare valori forti in grado da fare da guida. Attualmente c'è poco coordinamento e molta frammentazione nella gestione e nella regolamentazione della tecnologia. Nello zaino dei nostri figli cominciano a mettere strumenti per disegnare un futuro sostenibile e per non subire passivamente gli effetti di scelte egoistiche, poco lungimiranti. 

 

Alfonso Molina, direttore scientifico Fondazione Mondo Digitale, Personal Chair in Strategia delle Tecnologie all’Università di Edimburgo.

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