L'impresa sociale come soluzione per uscire dalla crisi: 170 progetti per sei sfide, dal reinserimento scolatico al rilancio di Scampia, 37 paesi in gara, 12 finalisti e 6 vincitori.
L'iniziativa Napoli 2.0. International Social Innovation Competition è promossa da UniCredit Foundation, che finanzia con 10.000 euro i sei vincitori, in collaborazione con Euclid Network e Project Ahead.
Ieri a Napoli, nella sede del Museo diocesano, la presentazione dei progetti finalisti e la proclamazione dei vincitori: Margherita Cittadino, in collaborazione con Libera, trasformerà la villa dei boss; Immersive Labs, Idc Consortium e Fondazione Mondo Digitale, con i Maestri di Strada, seguiranno i desaperecidos; l'associazione Chi Rom... e chi no, con la Caritas Napoli, aiuterà a sviluppare attività imprenditoriali per i rom di Scampia. A pari merito, invece, i finalisti per il recupero del sito archeologico e per lo sviluppo gestionale di un'associazione di volontariato. Non assegnato il premio per il riciclo alternativo dei rifiuti.
I campi d'intervento e le sei sfide per Napoli:
- Un bene confiscato alla camorra da trasformare in impresa sociale che possa produrre benefici economici e sociali per la comunità locale (assieme a Libera)
- Un sito archeologico da aprire al pubblico e avviare con una gestione sostenibile (assieme al Gruppo Archeologico Napoletano)
- Lo sviluppo di un nuovo modello gestionale per un'organizzazione dì volontariato attiva in situazioni di estrema povertà (assieme a Associazione Gioco, Immagini e Parole)
- L'iniziativa dì reinserimento scolastico di minori che hanno abbandonato la scuola (assieme a Maestri di Strada)
- L'inclusione sociale della popolazione rom di Scempia (assieme a Caritas Napoli)
- Il progetto di una metodologia innovativa di recupero di beni inutilizzati e di rifiuti (assieme a Ambiente Solidale)
Il progetto proposto da Domenico Zungri di Immersive Labs, Pierre-Julien Barraud di IDC Consortium e Alfonso Molina di Fondazione Mondo Digitale propone una soluzione per la quarta sfida: dalla formazione all'uso consapevole e critico delle nuove tecnologie digitali, con metodologie innovative (come interactive design e immersive story telling), ad un nuovo "modello di business" per aiutare l’Associazione Maestri di Strada Onlus.
L’idea è di coinvolgere i Dropouts con tecnologie interattive immersive, offrendo una formazione base con l’obiettivo di realizzare una produzione concreta già entro il primo anno di attività. I ragazzi verranno stimolati e invogliati a crescere da un punto di vista autoriale, tecnico e critico e, dopo un vero e proprio periodo di formazione più specifica, avranno la possibilità di essere assunti da “Interactive lab Institute’s”, con la missione di trasmettere la loro conoscenza professionale e la loro esperienza di vita personale ai “Dropouts” più giovani.