Scopriamo i giovani formatori di OfficinaDigitale
"Per me la tecnologia è un mezzo necessario col quale facilito le mie azioni quotidiane. Dalle più semplici, come il calcolo di un percorso per raggiungere un luogo, alle più complicate. Non solo, mi permette di accorciare le distanze con amici e miei cari che non ho la possibilità di vedere spesso. Perciò posso affermare che la tecnologia non abbraccia soltanto la sfera delle funzionalità, ma rappresenta anche un mezzo utile nella sfera degli affetti e delle amicizie".
Sara Magrini ha 28 anni e vive a Pisa dove studia Ingegneria robotica. Ha scoperto la Fondazione Mondo Digitale con la RomeCup e da allora è diventata una appassionata formatrice. Nell'intervista realizzata da Alberta Testa, Sara ci racconta perché ha deciso di mettersi in gioco con gli anziani anche per il progetto OfficinaDigitale.
Come mai hai deciso di collaborare con la Fondazione Mondo Digitale?
Quando mi è stata proposta la collaborazione ho accettato perché ero curiosa. E ho fatto bene. Ho scoperto più da vicino il mondo della Fondazione Mondo Digitale e sono contenta di contribuire all’impatto sociale dei progetti. Ho sempre amato parlare in pubblico, mettermi in gioco. Soprattutto amo l’idea di poter lasciare qualcosa alle persone. Ovviamente con quelle che sono le mie possibilità (e con tutta l’umiltà del mondo!).
Come hai reagito quando hai capito che avresti potuto fare formazione con persone over 60?
Ero entusiasta. Da tempo, per sostenere gli studi, faccio lezioni private con bambini e ragazzi. Mi interessava parecchio questo “cambio di pubblico”. Devo dire che anche l’esperienza con mia nonna (l’aiuto spesso a orientarsi nel mondo digitale) mi ha spinto a buttarmi in questa esperienza.
Cosa ti lascia questa esperienza?
Ho sicuramente imparato a gestire il bello della diretta. I miei “studenti” erano curiosi, attivi. Grazie a questa esperienza sono riuscita ad acquisire flessibilità e prontezza. In un certo senso, quindi, anche loro mi hanno insegnato qualcosa. Mi è servito tanto soprattutto a livello personale.
Secondo te qual è il vantaggio dell’apprendimento intergenerazionale?
Credo che quando i giovani insegnano agli anziani, il vantaggio più grande sia l’immediatezza della comunicazione. Credo che gli adulti sarebbero più “legnosi”. Noi sappiamo essere diretti, gestire la comunicazione in modo efficace. Devo dire che è stato molto soddisfacente, poi, fare formazione con loro. Ricordo con soddisfazione i sorrisi e le battute che scambiavo con loro. L’entusiasmo con cui prendevano appunti…
Quali tematiche hanno interessato di più i partecipanti al corso?
Sicuramente il phishing e l’uso dei QRCode.
Perché è importante coinvolgere gli anziani in questo tipo di attività?
Coinvolgerli in attività di formazione sul digitale è importantissimo. Non farlo significa di fatto escluderli da qualcosa che ormai è presente con prepotenza nella vita di tutti i giorni.