Mirta Michilli racconta la visione e l’impegno della Fondazione Mondo Digitale
Nel corso del primo Festival dell’Economia circolare delle competenze, organizzato dalla Fondazione Pensiero solido a Milano (9-10 maggio 2025), la direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale, Mirta Michilli, ha ripercorso le tappe fondamentali di quasi 25 anni di attività. Partendo dall’eredità di Tullio De Mauro e dal concetto di “società democratica della conoscenza”, Michilli ha evidenziato l’urgenza di una formazione diffusa che valorizzi la circolarità delle competenze e il coinvolgimento attivo di scuole, imprese e comunità. Un modello educativo che mette in connessione generazioni e territori, e che punta a colmare il divario tra innovazione tecnologica e coesione sociale.
Condividiamo l’intervista con la nostra comunità come contributo a un dibattito allargato sull’educazione per la vita nel XXI secolo, per continuare a costruire insieme un futuro più equo, competente e solidale.
Moderatore: Fondazione Mondo Digitale si avvicina al primo quarto di secolo. Può raccontarci cos’è, cosa fa e cosa fa oggi la Fondazione?
Mirta Michilli: Siamo nati nel 2001. Il nostro presidente storico, Tullio De Mauro, diceva che ci occupiamo di Società Democratica della Conoscenza. Per noi significa lavorare affinché la conoscenza, specie quella legata alla tecnologia e all’innovazione, sia accessibile a tutti. Dai giovani alle fasce più fragili della popolazione, il nostro obiettivo è garantire pari opportunità nello sviluppo tecnologico.
Moderatore: Qual era il contesto della nascita della Fondazione e quali erano le sue prime attività?
Mirta Michilli: Siamo nati in un momento in cui Roma costruiva la sua infrastruttura digitale. Fin dall'inizio abbiamo proposto programmi perché il maggior numero possibile di cittadini potesse accedere alla tecnologia. Da allora, la nostra missione è rimasta coerente, ma è cambiata l’attenzione del contesto: oggi tutti sanno che sviluppo tecnologico significa benessere e competitività.
Moderatore: Quali sono le principali sfide attuali rispetto a 25 anni fa?
Mirta Michilli: Viviamo in un Paese dove il 99% delle aziende sono piccole o microimprese. La sfida è dotarle di competenze tecnologiche avanzate, come quelle legate all’intelligenza artificiale. Anche il sistema educativo deve formare professionisti e talenti pronti per queste sfide.
Moderatore: Come affrontate il tema della formazione e delle competenze?
Mirta Michilli: Il nostro modello, ideato dal prof. Alfonso Molina, si chiama 'Educazione per la vita nel XXI secolo'. È applicato in tutti i nostri progetti. Crediamo nella circolarità delle competenze: gli adulti formano i giovani, ma anche i giovani, ad esempio, insegnano la tecnologia agli anziani.
Moderatore: Può fare un esempio concreto di questa circolarità delle competenze?
Mirta Michilli: Dal 2003 portiamo avanti 'Nonni su Internet', dove studenti insegnano l’uso delle tecnologie agli anziani, che a loro volta offrono esperienza e competenze di vita. La tecnologia è cambiata, oggi si parla di intelligenza artificiale, ma lo spirito è lo stesso.
Moderatore: E per quanto riguarda il volontariato e il coinvolgimento delle imprese?
Mirta Michilli: Tutti i nostri progetti prevedono il volontariato d’impresa. Manager, ricercatori e professori universitari donano tempo e competenze ai nostri percorsi educativi, anche in ottica di role modeling, soprattutto femminile.
Moderatore: Cosa vi servirebbe per fare di più, in vista anche dei 25 anni della Fondazione?
Mirta Michilli: Abbiamo trovato grande attenzione da parte di imprese, scuole, università. Meno dalle istituzioni, troppo spesso assenti. Il terzo settore è vivace ma frammentato. Serve un impegno strategico delle istituzioni per fare sistema e sviluppare opportunità nei territori.
Moderatore: Ci può parlare del progetto delle Palestre dell’Innovazione?
Mirta Michilli: Abbiamo realizzato questi spazi in 12 città italiane, anche a Milano, con il solo supporto dei privati. Sono luoghi con tecnologie avanzate aperti a scuole, famiglie e comunità. Il problema è la difficoltà di trovare finanziamenti pubblici stabili per mantenerli.
Moderatore: Come possiamo lavorare insieme per rafforzare queste iniziative?
Mirta Michilli: Io sono una donna del fare. È importante incontrarsi, ma i legami si consolidano facendo cose insieme. Mi piacerebbe definire una progettualità concreta su un territorio specifico.