L’intervento di Alfonso Molina all’Italian Innovation Summit
Prima la scuola forniva le basi per mestieri che si svolgevano spesso per tutto l’arco della vita lavorativa. Ora un giovane che consegue un diploma o una laurea non sa esattamente quali e quante saranno le sue professioni future. E la sua preparazione rischia di diventare presto obsoleta. La risposta è la formazione continua.
Ieri Alfonso Molina, personal chair in Technology Strategy all’Università di Edimburgo e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, ha partecipato all’Italian Innovation Summit, evento organizzato da 24 Ore Eventi in collaborazione con Microsoft presso l’Auditorium Giorgio Squinzi di Assolombarda.
Nel panel "Le soluzioni per le imprese. Accelerare sulla formazione per colmare il gap con i Paesi più evoluti" Molina ha dialogato con Luca Orlando, giornalista del quotidiano Il Sole 24 Ore.
“Ovviamente questo è un tema di grande portata e di grande complessità, perché si tratta di creare una cultura di apprendimento continuo”, ha spiegato Alfonso Molina. “Questo richiede una trasformazione sistemica, a partire dalla trasformazione della didattica per competenze. E l’apprendimento deve sempre di più comprendere anche la dimensione valoriale perché con l’intelligenza artificiale l’etica comincia ad acquisire un valore importantissimo. Per l’apprendimento continuo noi usiamo un approccio sistemico, con il coinvolgimento di tanti stakeholder, a cominciare dalla scuola. Alla base dei nostri progetti ci sono cordate verticali che vanno dall’istituto comprensivo alle università e alle aziende. Un esempio è Smart & Heart Rome nelle periferie della capitale, dove abbiamo progettato e realizzato Palestre dell’innovazione, spazi di apprendimento innovativi, dalla robotica alle realtà virtuale [...]”.