Smart & Heart Rome: il preside Marco Di Maro
Smart & Heart Rome, progetto promosso con il supporto del Dipartimento Trasformazione Digitale di Roma Capitale, da settembre ci vede attivi con una nuova Palestra dell’Innovazione a Corviale, nel Municipio XI [vedi la notizia Una Palestra dell'Innovazione a Corviale]. Ad accogliere la Palestra è l’Istituto comprensivo Fratelli Cervi, scuola guidata dal dirigente Marco Di Maro. Un istituto che è già faro per la comunità di Corviale, oggetto di una radicale ristrutturazione e ancora al centro di lavori e ulteriori arricchimenti in questi anni recenti.
Nell’intervista di Onelia Onorati, il dirigente scolastico Marco Di Maro ci descrive il contesto territoriale e scolastico che ha portato alla sinergia con la Fondazione Mondo Digitale.
Una scuola come la Fratelli Cervi che ruolo ha nel quartiere di Corviale, come riesce a portare alla comunità processi importanti come la sostenibilità e la transizione digitale?
Il nostro, più che un ruolo fondamentale, si può considerare come una responsabilità forte ma anche un’opportunità importante. Siamo in una delle tre zone periferiche considerate nevralgiche e sfidanti della Capitale, insieme al quartiere di Tor Bella Monaca e San Basilio. Si tratta di zone economicamente depresse, alle quali viene spesso attribuito il fenomeno della povertà educativa, e in questi territori la scuola si attesta davvero come faro di disseminazione. Al di là delle statistiche, è proprio così: a noi si rivolgono le famiglie oltre che per ruolo educativo anche per esigenze sociali, di aiuto a tutto tondo. E la scuola, ben al di là di quanto previsto a livello istituzionale, è investita della presa in carico completa del bambino, anche rispetto ad eventuali percorsi terapeutici. Negli ultimi anni gli assetti del quartiere sono cambiati, abbiamo vissuto momenti molto complicati ma i nostri docenti sono in un certo senso "selezionati naturalmente” cioè sono molto resilienti, determinati, motivati. E negli anni hanno risposto in modo encomiabile a tutte le sfide del territorio, studiando strategie educative motivanti e accattivanti, in anticipo e molto al di là del piano nazionale della scuola digitale, cogliendo input dal basso. Pensi che siamo in un istituto comprensivo in cui ogni aula ha schermo o computer, già da anni.
La scelta di aderire al progetto Smart & Heart Rome può dare al territorio opportunità importanti anche considerando che siamo in una grande periferia e non in zone più centrali dove probabilmente queste opportunità sono forti e già presenti?
I docenti e io crediamo molto in questa possibilità. Il progetto si adegua bene alla nostra offerta formativa creando un ambiente digitale a servizio del territorio. Accogliere i cittadini per noi è una priorità, come faremo con la riapertura completa della nuova sede grazie al teatro in costruzione, in accordo con il Municipio XI, e grazie all’edificio “fagiolo” che avrà uno spazio laboratoriale... l’occasione della palestra digitale è dunque complementare rispetto a questa nostra prerogativa. Ci siamo incontrati in un percorso comune.
Set cinematografici, progetti di riqualificazione, collettivi di artisti contemporanei. Corviale è da anni al centro di tante iniziative che hanno avuto il merito di accendere un faro sulle difficoltà che attraversano i suoi abitanti, rischiando tuttavia di renderlo un simbolo “trito” della povertà educativa che affligge le periferie, appiattendone le caratteristiche uniche. Di cosa ha bisogno, in concreto, il vostro quartiere?
Un progetto come Smart & Heart Rome, ad esempio, è estremamente armonioso rispetto al nostro territorio, perché propone il digitale come leva di crescita. Qui la realtà associazionistica è vitale e poliedrica, c’è una voglia incredibile di riscatto e le scuole funzionano bene. Il digitale è invece una componente poco percorsa, la vostra è una proposta pregevole perché costituisce un’offerta al territorio che prima non c’era. Ora la scuola, in accordo con il Municipio, intende proprio attivare percorsi extracurricolari per condividere questa opportunità con il quartiere, ci impegneremo molto su questo fronte.
Dalle prime formazioni, quali domande o stimoli stanno nascendo?
Mi aspetto e auspico che ragazze e ragazzi trovino tante suggestioni per il loro futuro, per esempio la possibilità di intraprendere un percorso stem dopo essere entrati in contatto con la Palestra dell’innovazione. Già nelle prime visite presso Città Educativa i docenti sono rimasti molto colpiti e soddisfatti delle attività proposte, intravedendo grandi opportunità per la nostra scuola. Senza tralasciare la grande possibilità offerta dal percorso di aiutarci a completare il patrimonio digitale scolastico anche al di là dei fondi naturalmente già destinati alla scuola.