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La rivoluzione di Fattore J

La rivoluzione di Fattore J

La rivoluzione di Fattore J

Con il nuovo anno gli esperti dell'Associazione nazionale per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (Amici) tornano ad animare le sessioni formative con le scuole del progetto Fattore J, realizzato con il supporto di Janssen Italia. Si parte dal prossimo 14 gennaio.

 

"Per noi di Amici Onlus partecipare a un progetto che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i più giovani ad una corretta informazione scientifica è partecipare a una piccola ma al contempo grande rivoluzione. Ogni giorno infatti nella nostra organizzazione cerchiamo di favorire un dialogo sempre più efficace tra medici e pazienti, certi che, la divulgazione della cultura scientifica fin da giovanissimi, sia un valore aggiunto per la società in cui viviamo. Ognuno dei giovani coinvolti infatti, potrebbe essere un domani un paziente consapevole, un caregiver informato e pronto a sostenere o semplicemente un soggetto che accoglierà la diversità nel modo più giusto e positivo, in un mondo che ci auguriamo sarà sempre più inclusivo e bello", ci spiega Valentina Ferracuti, segretaria nazionale.

 

Per gli esperti di Amici è importante "aiutare i più giovani alla gestione del proprio tempo, allontanandoli dalla fretta e dai ritmi in cui vivono, ma anche dallo spreco dei momenti di libertà che possono invece essere usati per arricchire se stessi e accrescere il proprio benessere. L’organizzazione del proprio tempo, in relazione alla diagnosi di una malattia cronica è un processo di crescita molto complesso, ma fondamentale per evitare che, a lungo termine, la malattia prenda il sopravvento sulla vita quotidiana".

 

Per Valentina Ferracuti "Insegnare il valore della salute rappresenta il primo importante processo educativo che una società civile dovrebbe saper assicurare ai più giovani per crescere in salute. Gli adolescenti esprimono i propri conflitti interiori e i propri malesseri soprattutto attraverso il corpo che si modifica in quella fase della vita tanto fondamentale per il loro sviluppo. Sviluppare la conoscenza del proprio corpo anche attraverso l’uso di un linguaggio specifico e corretto che favorisca la cultura medica di base fin dall’adolescenza. Conoscere il legame tra la loro crescita e i cambiamenti corporei ed emotivi significa aiutarli ad essere preparati ad affrontare un periodo della loro vita in cui è facile sentirsi maggiormente vulnerabili e influenzabili da cattive abitudini. Accompagnarli attraverso percorsi di confronto e di sviluppo della capacità di percepire e conoscere se stessi può indubbiamente rafforzare la loro identità e aiutarli a indirizzarsi verso buone e sane abitudini".

 

Nel tempo come è cambiato il lavoro accanto ai pazienti e alle loro famiglie? Come reagisce la generazione Z di fronte alla malattia? Con le stesse paure e fragilità? "Abbiamo intercettato il loro bisogno di incontrarsi, di conoscersi, di parlarsi ma anche di sapere, di sdoganare la malattia e di poterla raccontare", risponde Valentina Ferracuti. "Abbiamo potenziato il nostro Young Group che strutturato in gruppi di lavoro ha generato in autonomia un dialogo quotidiano con nuovi e vecchi amici, con cui condividere l’esperienza di malattia, ma soprattutto offrire spunti di approfondimento su temi e argomenti che aumentano la loro conoscenza della salute e del proprio corpo. Il riconoscersi appartenenti ad un gruppo fortifica la loro identità e li impegna a generare idee che siano di aiuto agli altri oltre che a se stessi".

 

Un aggettivo o un'espressione per definire il percorso di Amici con Fattore J? "The different does not exist", conclude Valentina Ferracuti.

 

 

 

Fattore J, promosso da Fondazione Mondo Digitale con Janssen Italia, è il primo curricolo per la scuola italiana per educare i giovani a sviluppare intelligenza emotiva, rispetto ed empatia verso le persone che vivono una situazione di grave disagio o sono affette da malattie. Un’importante operazione sociale per stimolare il cambiamento culturale e di mentalità a partire dalle nuove generazioni.

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