I bambini di Ostia scoprono la robotica con Botley: un’esperienza tra coding e creatività
Venerdì scorso, 28 febbraio, nell'ambito delle attività di Terza missione del Dipartimento di Ingegneria industriale, elettronica e meccanica (Diiem) dell’Università Roma Tre, una classe della scuola primaria dell’istituto comprensivo A. Fanelli - F. Marini di Ostia ha vissuto un’esperienza immersiva nel mondo della robotica educativa e della programmazione.
La sessione formativa, curata da Anna Pia Ambrosio e Sabrina Sicilia, ha coinvolto i giovani studenti in un percorso didattico stimolante, basato su attività pratiche di coding e problem solving.
Botley: il piccolo robot che insegna il coding senza schermo
Protagonista della giornata è stato Botley, un robottino educativo progettato per introdurre i bambini ai concetti di programmazione in modo intuitivo e divertente. Grazie a un telecomando speciale, gli studenti hanno potuto imparare a programmare movimenti e azioni senza bisogno di schermi, sviluppando così il pensiero logico e computazionale attraverso il gioco.
Dopo una breve introduzione teorica sulle funzionalità del robot, i bambini, suddivisi in piccoli gruppi, si sono cimentati in sfide di programmazione, esplorando le potenzialità di Botley attraverso esercizi pratici. La giornata si è conclusa con una gara finale, in cui ogni squadra ha messo alla prova le proprie abilità per programmare il percorso più preciso ed efficace.
Un ponte tra scuola e scienza: l’importanza della robotica educativa
L’entusiasmo e la partecipazione attiva dei bambini hanno reso l’iniziativa un successo, confermando il valore della robotica educativa nel promuovere le discipline STEM sin dalla scuola primaria. Attraverso il gioco e la sperimentazione, gli studenti non solo hanno sviluppato capacità di problem solving e collaborazione, ma hanno anche avuto un primo approccio al mondo della tecnologia e dell’innovazione. Esperienze come questa dimostrano come l’educazione digitale e la robotica possano diventare strumenti chiave per avvicinare i più piccoli alle professioni del futuro, stimolando creatività, pensiero critico e competenze trasversali. L’iniziativa del Dipartimento si inserisce in un percorso più ampio volto a rafforzare il dialogo tra il mondo accademico e la scuola, offrendo ai giovani l’opportunità di scoprire e appassionarsi alle nuove tecnologie fin dai primi anni di formazione.