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Dai minori non accompagnati ai diritti dei nativi digitali: l’evento di oggi promosso dalla Cabina di Regia per l’attuazione della legge 285/97 presso la Città educativa ha permesso di analizzare con chiarezza non solo 15 anni di progetti nella capitale ma anche punti di forza e criticità delle politiche per l’infanzia e l’impatto della crisi sulle nuove generazioni. Dai dati di tre rapporti e dai numerosi interventi degli esperti e operatori sono emerse indicazioni strategiche per il futuro, non solo di Roma.
Mentre non è ancora definito non solo “il futuro della legge 285, ma anche il posto che le politiche per l'infanzia e l'adolescenza avranno nella pianificazione territoriale nazionale, regionale e locale”, Martino Rebonato della Cabina di Regia per l’attuazione della legge 285/97, ha tracciato il bilancio di 15 anni di lavoro per l’infanzia nella capitale e ha indicato con precisione cosa “intanto si potrebbe fare”: da “determinare i livelli essenziali delle prestazioni riferite ai diritti sociali e civili delle persone di minore età” a “coordinare meglio le politiche dell’infanzia e dell’adolescenza con quelle della vivibilità della città”. Secondo i dati forniti da Rebonato, la legge 285/97 ha portato nella Capitale quasi 150 milioni di euro per realizzare oltre 300 progetti che hanno raggiunto 250.000 bambini e ragazzi, 130.000 genitori e altri familiari, 50.000 tra insegnanti, educatori e operatori sociali. Oltre il 90% dei progetti è stato affidato a soggetti esterni all’amministrazione, più di 300 organizzazioni del Terzo settore. Quindi nessuna “concentrazione”, né a livello territoriale, né per tipologia di intervento, dall’educazione informale al sostegno alla genitorialità.
Dal dossier “Disagio e povertà minorile a Roma”, presentato da Andrea De Dominicis, sono emersi dati preoccupanti sul numero di bambine e ragazzi, oltre centomila, che ancora hanno bisogno di “risposte concrete ed efficaci per assicurare loro i diritti elementari”. Il Dossier sui minori stranieri, presentato da Valentina Fabbri, ha dedicato ampio spazio alla condizione dei minori stranieri non accompagnati a Roma, sostenendo i dati con un’indagine qualitativa, ricca di indicazioni operative. Spunti importanti per il sistema di accoglienza, visto che si trovano nella Capitale oltre il 20% dei minori non accompagnati presenti in Italia.
I diversi spunti dell’intensa mattinate di lavoro sono stati raccolti da Francesco Alvaro, garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Lazio, che ha ribadito la necessità di arrivare ad “una diversa ripartizione delle risorse per rafforzare le reti di tutela dei minori”. Per il Garante il “sistema 285” rappresenta “una forza, una parte pensante del sistema Italia”.
In parallelo, nello spazio espositivo, in più di venti “stand progettuali” i diversi attori degli interventi finanziati dalla legge hanno presentano i progetti realizzati. Tra gli stand anche numerosi studenti, aspiranti operatori del sociale, che hanno avuto l’opportunità di conoscere gli attori istituzionali, centinaia di organizzazioni non profit e le metodologie più efficaci per affrontare alcune emergenze, come il disagio giovanile o la dispersione scolastica.
“La città di Roma può diventare un interlocutore valido sull’innovazione educazionale in Italia e in Europa”. Così nel suo intervento Mirta Michilli, direttore della Fondazione Mondo Digitale, ha sintetizzato e rilanciato il ruolo della Città Educativa che ha ospitato l’evento, come “centrale dell’innovazione che irradia progetti promossi dalle scuole nella città, nel paese e in Europa”.
Guarda le foto della giornata.
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