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Il virus dell'abbandono

Il virus dell'abbandono

Il virus dell'abbandono

In sette anni hanno ridotto il tasso di dispersione scolastica dal 27% al 3%, "grazie a un continuo lavoro multidimensionale e reticolare". È la comunità educante dell'Istituto comprensivo Sperone-Pertini di Palermo guidato dalla dirigente Antonella Di Bartolo.

 

Siamo nei quartieri Sperone e Brancaccio di Palermo, gli stessi territori di padre Pino Puglisi, sottolinea la preside. Ora "temo che dovremo quasi ricominciare da capo. Grazie al servizio di refezione, operante su due plessi, molti bambini di norma consumano un pasto sano ed equilibrato a scuola; mi chiedo se al momento lo stanno facendo... La scuola nel nostro territorio è l'unica agenzia che contrasta la povertà educativa: anche le occasioni perse presenteranno il conto in termini di minori competenze.

È un fatto che non tutti i nostri alunni dispongono di uguali dispositivi e possibilità di connessione. Come fare a non lasciare nessuno indietro?

Penso anche alla "tenuta psicologica" di bambini innanzitutto, ma anche degli adulti. Dopo le guerre mondiali c'erano gli shell-shocked; temo che dovremo affrontare tutti la realtà di tanti virus-shocked.

 

Non amo essere per forza la voce distonica, ma ritengo importante evidenziare pro e contro di ogni cosa, anche di ciò che viene vulgato come la panacea di tutti i mali. Non per essere critici ad ogni costo, ma per analizzare e governare la complessità".

 

Ascoltiamo insieme la preside Di Bartolo. Il suo punto di vista è la sfida cruciale per chi oggi si occupa di scuola inclusiva, di qualità, per tutti. Nonostante la didattica a distanza.

 

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