Da sette anni guida l'istituto comprensivo Daniele Spada di Sovere, in provincia di Bergamo, con i principi della "Scuola senza zaino" e delle "Avanguardie educative": è Salvatore Lentini tra i candidati come dirigente innovatore. Definisce la sua scuola, comunità educativa di pratiche, come un cantiere di ricerca di e sperimentazione: "Ogni giorno con grande entusiasmo e un team di docenti davvero fantastico si lavora per dare senso al nostro fare scuola... per inseguire il sogno di un modello di scuola diverso, più appassionante ed entusiasmante, per i nostri bambini, i nostri ragazzi, ma anche per tutti noi che abbiamo fatto della scuola la nostra vita". La sua scuola interpreta i principi “testa, cuore, mano” (definizione della School 21 di Stratford). La comunità educante ha risposto alla sfida della pandemia ridisegnando i paesaggi dell'apprendimento.
Salvatore Lentini ha vinto il premio Tullio De Mauro per la categoria "dirigente innovatore" alla decima edizione del Global Junior Challenge, il concorso internazionale ideato e promosso dalla Fondazione Mondo Digitale, che premia l’uso creativo e innovativo delle tecnologie per l’istruzione e il futuro dei giovani. La decima edizione, realizzata in collaborazione con il Centro Studi Erickson e il patrocinio di Roma Capitale, è dedicata ai progetti che in emergenza sanitaria sono riusciti a coniugare innovazione e qualità della formazione con l'inclusione, coinvolgendo attivamente anche le famiglie e l’intera comunità educante.
La motivazione del premio
Una scuola aperta, senza cattedre e zaini, organizzata in ambienti di apprendimento e fondata sui principi della comunità, ospitalità, responsabilità e autovalutazione. Una visione diventata realtà grazie alla determinazione e lungimiranza del dirigente Salvatore Lentini e del suo team di docenti, che nella provincia bergamasca hanno saputo investire su un modello di didattica attiva basato sulla ricerca, l’innovazione tecnologica e la scoperta collaborativa. La dinamicità, la continua sperimentazione e l’approccio inclusivo, oltre a incrementare lo stato di benessere dello studente a scuola, attraendo alunni anche dai territori limitrofi, hanno consentito una risposta immediata ed efficace alle sfide della didattica in emergenza.