Come si impara? L’esperienza dei workshop di Joinclusion
Secondo un’indagine condotta da Impara Digitale e ScuolaZoo gli studenti chiedono alla scuola del futuro di essere più empatica. L’attenzione degli studenti in classe risulta essere condizionata soprattutto da un docente coinvolgente (88% delle risposte). Il 91% lo vorrebbe comprensivo ed empatico.
Ma l’empatia si studia? E come si impara? Come si può diventare più empatici in classe e costruire relazioni più soddisfacenti tra compagni?
Le docenti Chiara Schiavone e Tiziana La Greca dell’IC Via Poseidone di Roma si sono letteralmente “messe in gioco” con la loro classe per esplorare gli strumenti sviluppati nell’ambito del progetto europeo Joinclusion. Il primo incontro per sperimentare scenari di gioco educativi, basati su serious game, si è svolto lunedì scorso, guidato da Enrico Bersani (Ied) e Annaleda Mazzucato, project manager del progetto in Italia.
L’obiettivo del consorzio di ricerca internazionale è proprio quello di aumentare l'inclusione sociale tra i bambini di età compresa tra i 7 e i 12 anni, sviluppando un'applicazione con giochi che aiutino i bambini a comprendere il punto di vista degli altri. JOINclusion si concentra, in particolare, sull'inclusione in ambienti multi culturali, come molte classi delle scuole italiane.
“Tra le opportunità che il territorio offre si sottolinea la ricchezza multietnica e culturale, rappresentata dalla presenza una popolazione complessiva di circa 270.000 abitanti e un'incidenza di extracomunitari di etnie varie, per la precisione provenienti da 32 Paesi, molto elevata. Questo consente un'apertura verso l'altro da sé e l'arricchimento esperienziale derivato dal confronto tra culture, usi, costumi e religioni differenti”, scrive la scuola nel Piano triennale per l’offerta formativa. E proprio per la fascia di età scolare, il quartiere non offre centri di aggregazione sociale. A supportare la scuola solo alcune attività dell’oratorio e dei centri sportivi.
L’istituto comprensivo Via Poseidone, infatti, si trova nel quartiere Torre Angela, nel Municipio VI, tra i più estesi (quanto Napoli) e più popolosi (come la città di Verona). La percentuale di cittadini stranieri è più alta che in altre zone di Roma e supera il 18,5 per cento.