Hanno scelto percorsi di studio nel campo della salute. La storia di Valeria
Nel corso delle varie edizioni di Fattore J i giovani si sono cimentati in più ruoli: ambasciatori, comunicatori e, con la metodologia del service learning, anche “attori di cambiamento”, operando come volontari nelle associazioni partner, grazie a originali “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”. Continuiamo a raccontare le loro storie, perché diventino consapevoli che loro stessi possono cominciare a essere il cambiamento che vogliono vedere nel mondo.
Ma cosa fanno oggi i 20 ambasciatori protagonisti della seconda edizione del progetto? Cosa è rimasto dell'esperienza vissuta negli anni scuola nella loro vita di adesso?
Oggi sono giovani 20enni e ci hanno raccontato che stanno proseguendo i percorsi di studio, frequentando corsi universitari quasi tutti in ambito medico: dalle biotecnologie presso l’Università di Torino o l’Università di Camerino nelle Marche, a percorsi in medicina o psicologia. Per tutti la partecipazione al progetto Fattore J durante gli anni del liceo ha notevolmente influenzato le loro scelte di vita, appassionandoli alla scienza e avvicinandoli alle carriere mediche, aprendoli al punto di vista dell'altro, dall'ascolto all'empatia e alla vicinanza.
Valeria, ad esempio, era tra i protagonisti del video della prima edizione del progetto "Fattore J", contraddistinta dalle tre parole chiave "empatia, rispetto e inclusione". Oggi Valeria Fiore ha 21 anni e sta proseguendo il suo percorso di studi nella facoltà di Scienze tecniche e psicologiche dell’Università Guglielmo Marconi di Roma.
"Il progetto Fattore J mi ha decisamente influenzato, in modo positivo. Sia in ambito di studio che semplicemente nella vita quotidiana, incentivandomi a osare un po' di più, favorendo così l'inizio di nuove esperienze e una maggiore apertura sociale. Inoltre, affrontando tematiche scientifiche circondate da meravigliosa emotività, questo progetto ha ulteriormente nutrito il mio interesse per la psicologia, essendo anch'essa orientata all'aspetto emotivo-esperienziale", racconta Valeria.
"Ritengo che Fattore J sia un progetto che avvicini molte persone, affrontando una grande varietà di temi, favorendo anche un'apertura mentale, comprendente il "nuovo" e/o il "diverso". Inoltre, il progetto permette di superare o, perlomeno, affrontare le proprie paure o fragilità, essendo incentrato anche sull'aspetto umano ed emotivo delle tematiche affrontate. Consiglio a chiunque avesse l'opportunità di partecipare a questo progetto, da cui ciascuno può trarne insegnamenti, benefici o semplicemente conoscenze diverse!"