TIM e l'Azienda sanitaria locale (ASL) di Taranto avviano una "collaborazione formativa" per far conoscere e usare il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) ai cittadini di Taranto e provincia grazie al progetto della Scuola di Internet per tutti: un programma di facilitazione digitale dedicato a persone di ogni età che hanno la possibilità di apprendere concretamente come le applicazioni e i servizi digitali possano semplificare la vita e le attività quotidiane.
Dal prossimo 15 novembre, attraverso la personalizzazione del percorso "Migliorare la vita con il digitale", è a disposizione degli utenti della Asl di Taranto e di tutto il territorio un focus sull’attivazione e l’uso dello Sistema pubblico d'identità digitale (Spid) e del Fascicolo sanitario elettronico (FSE).
Due webinar, di un'ora ciascuno e a distanza di una settimana l'uno dall'altro, danno modo ai partecipanti di creare e attivare subito la propria identità digitale e il Fse tra una sessione formativa e la successiva. Per iscriversi è disponibile l’indirizzo il modulo online.
La ASL di Taranto intende così contribuire ad accelerare il processo di transizione digitale: nel territorio jonico, come in qualsiasi altro luogo del Paese deve essere colmato il ritardo accumulato per superare il diffuso analfabetismo digitale con interventi di "facilitazione compensativa" senza i quali la digitalizzazione, invece di includere, paradossalmente, rischia di trasformarsi in un potente strumento di esclusione sociale.
"Migliorare la vita con il digitale" usa la piattaforma Google Workspace ed è realizzato in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale. A oggi sono state accompagnate oltre 60.000 persone, gestite 100.000 richieste di supporto e realizzate iniziative di sensibilizzazione che hanno generato oltre 1 milione di visualizzazioni.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito di Operazione Risorgimento Digitale, la grande alleanza promossa da TIM e oltre 40 partner di eccellenza del settore pubblico, privato e non profit, nata nel 2019 con l’obiettivo di chiudere il digital divide culturale, accelerare le competenze digitali tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni e superare il ritardo rispetto agli altri Paesi europei nell’utilizzo delle nuove tecnologie.