Al via le attività di Remid@: una rete digitale al fianco dei cittadini milanesi più vulnerabili
- Mi hanno regalato questo, ma io non so da dove iniziare
- Mi spieghi, cosa fa esattamente l’intelligenza artificiale?
- E come faccio a non farmi fregare da un link strano?
C’è un tempo, d’estate, in cui le città sembrano rallentare. Le saracinesche si abbassano, le voci si fanno più rade, e l’ordinario assume contorni straordinari. Proprio in questi mesi, quando il senso di solitudine e spaesamento può farsi più presente, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione, abbiamo scelto di esserci, di rimanere, di supportare chi resta in città.
Con il progetto REMID@ - REndere Milano Inclusiva e Digitale, infatti, come Fondazione Mondo Digitale ETS, insieme a MigliorAttivaMente APS, al Comune di Milano, e con il contributo della Fondazione di Comunità Milano, abbiamo l’obiettivo ambizioso di costruire i primi centri di facilitazione digitale della città di Milano, per accompagnare i cittadini, in particolare gli over 65, all’uso consapevole e autonomo delle tecnologie. Da qualche settimana, con la nostra formatrice Sabrina Grillo abbiamo avviato i primi incontri formativi in tre municipi della città: presso la sede di via Dogana (municipio 1), alla Casa di Quartiere di via San Paolino (municipio 6) e presso la Casa di Quartiere di via Lessona (municipio 8), dove, con un calendario di incontri gratuiti e su misura, stiamo già creando una piccola rete di cittadinanza digitale attiva.
Ogni appuntamento è un piccolo laboratorio di scoperta: si parte dalle esigenze più concrete - come attivare lo SPID, scrivere un’email, usare WhatsApp o capire come orientarsi tra le funzioni dell’intelligenza artificiale di Meta, spesso avviate per errore - fino ad arrivare a temi che incuriosiscono e affascinano, come l’intelligenza artificiale o la casa domotica.
In particolare, con alcuni partecipanti del Municipio 6, formato quasi interamente da un gruppo di anziane curiose e desiderose di imparare, accompagnate da qualche marito attento, abbiamo parlato proprio di casa intelligente: dalle luci che si accendono con la voce, agli assistenti virtuali come Alexa, passando per i dispositivi di sicurezza e automazione che possono migliorare la qualità della vita quotidiana.
Le storie che emergono da questi incontri sono tante e diverse: c’è chi arriva con un cellulare in mano e lo sguardo un po’ impaurito: “Mi hanno regalato questo, ma io non so da dove iniziare”. E poi ci sono partecipanti con un desiderio quasi incontenibile di capire, chiedere, sperimentare: “Mi spieghi cosa fa esattamente l’intelligenza artificiale? E come faccio a non farmi fregare da un link strano?”. Ogni domanda è preziosa, fonte di ulteriori approfondimenti e in men che non si dica, ci ritroviamo a passare da un tema all’altro, dal micro al macro e viceversa; voli pindarici improbabili, a volte, ma bellissimi. Ciò che colpisce davvero, in mezzo a tutto questo digitale, è l’umanità che emerge con forza e spontaneità: i temi che si affrontano e gli strumenti che si sperimentano sono utili, spesso sorprendenti, ma sono i volti, i sorrisi, le chiacchiere all’inizio o alla fine degli incontri a fare la differenza; sono le telefonate per iscriversi al prossimo appuntamento, le domande che si rincorrono, le relazioni che nascono e, come ha condiviso una partecipante alla collega Sofia, anche le confessioni fragili di chi nel bisogno trova sostegno: “Sono sola in casa con mio marito allettato, se non le capisco io queste cose come posso prendermene cura?”. “Realtà che riflettono il vivere vero e autentico, fatto di volontà di migliorare per se stessi e per gli altri anche con qualche decennio in più di chi, in questa innovazione, ci è nato”, aggiunge Sofia. E uno degli aspetti più incoraggianti è che ogni gruppo, di settimana in settimana, si arricchisce di nuove presenze, segno evidente che, forse, stiamo intercettando un bisogno reale e che la direzione intrapresa è quella giusta.
Le attività estive proseguiranno fino alla fine di luglio e, da settembre, riprenderanno con ancora più slancio e capillarità, estendendosi a tutti e nove i municipi milanesi. Il nostro impegno continuerà con percorsi formativi dedicati non solo agli over 65, ma anche a giovani in transizione o alla ricerca di occupazione, a famiglie e a chiunque abbia bisogno di un supporto concreto. Saranno attivi anche sportelli digitali su appuntamento, per accompagnare i cittadini nell’utilizzo dei servizi online della pubblica amministrazione.
Remid@, dopotutto, nasce proprio con questo spirito: offrire strumenti, contesti e relazioni che accompagnino i cittadini milanesi nell’uso consapevole della tecnologia, rendendoli più autonomi nell’accesso ai servizi digitali e guidandoli, con semplicità e fiducia, alla scoperta delle innovazioni che stanno trasformando la quotidianità. Ma è anche molto di più: è un modo concreto di costruire reti, di far dialogare enti, associazioni e presidi territoriali con le persone che vivono e animano i quartieri, perché una città davvero digitale è quella che, prima di tutto, connette le persone, genera sinergie durature e trasforma ogni spazio condiviso in un luogo di apprendimento, incontro e crescita.
Il testo è di Elisabetta Gramatica, project officer