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Educazione civica a colori

I docenti della scuola del noi

Educazione civica a colori

Educazione civica a colori

I docenti della scuola del noi: design thinking nella didattica con Flavia Giannoli

Dopo la pausa della scorsa settimana, riprendono i nostri incontri con i Docenti della scuola del noi. Oggi ci spostiamo in Lombardia per conoscere Flavia Giannoli, insegnante di Matematica e Fisica al liceo scientifico A. Volta di Milano.

Esperta di processi formativi e valutazione degli apprendimenti, Flavia ama l’innovazione e usa nella didattica quotidiana le tecnologie digitali e l’e-learning a supporto dell’apprendimento collaborativo e costruttivista, proponendo progetti legati al design thinking per lo sviluppo delle competenze. Produttrice di contenuti e-learning e formatrice professionista secondo la legge 4/2013, si occupa della formazione dei docenti e dei neoassunti negli ambiti territoriali e per diversi enti formativi accreditati presso il Ministero dell'Istruzione. In accordo con il Piano nazionale scuola digitale (PNSD) tiene corsi per dirigenti, animatori digitali, team dell’innovazione e laboratori per #FuturaItalia.

Come di consueto condividiamo un breve video di auto presentazione e poi l'intervista curata dalla ricercatrice Ilaria Gaudiello, che coordina i lavori della comunità open source dei docenti e formatori.

 

 

L'INTERVISTA

 

Flavia, il tuo profilo di docente, formatrice e learning designer ha entusiasmato da subito il team della Fondazione Mondo Digitale. Cosa ti appassiona in particolare nel design thinking e in che modo a tuo avviso questo mette in comunicazione dirigenti, docenti e studenti?

Come docente sono sempre alla ricerca di metodologie didattiche adeguate al miglior coinvolgimento degli studenti nei loro apprendimenti: insegnare per competenze è molto complesso. Così diversi anni fa mi trovai a partecipare, con altri 100 docenti di ogni ordine e grado, a un progetto nazionale, per applicare la tecnica del design thinking anche a scuola. Ne è nata una guida flessibile per innovare in classe: il Service design thinking per insegnanti (ANP-Fondazione Telecom) nella quale veniva proposta questa metodologia didattica innovativa, centrata sulla persona, co-creativa, olistica, sequenziale e progettata per favorire lo sviluppo della creatività, dello spirito di iniziativa e della fiducia in se stessi e assicurare ai nostri alunni un futuro lavorativo.  Per molti anni sono stata divulgatrice del progetto, che ha riscosso molto consenso anche a convegni e congressi. Le parole d’ordine sono: competenza, flessibilità, autonomia, responsabilità e acquisizione della capacità di “resilienza” per affrontare le prove e portare a successo le iniziative. I dirigenti di ogni ordine e grado apprezzano il design thinking applicato alla didattica perché risponde alle moderne esigenze formative da parte dei docenti che hanno la responsabilità di formare gli studenti del XXI secolo affinché questi possano crescere e lavorare in un mondo globalizzato e tecnologicamente avanzato. Insegnare per competenze è più facile con questa modalità di progettazione didattica, efficace per lo sviluppo dell’apprendimento cooperativo e della creatività in classe, e perfettamente adeguata alla strutturazione di unità di apprendimento trasversali che prevedano prove autentiche finali.

Quest’anno hai condiviso le tue competenze con la Scuola del noi della FMD, mettendo a punto insieme a un gruppo di colleghi competenti e creativi un percorso didattico sull’educazione civica. Quale è la principale innovazione?

Il Progetto: “Giovani cittadini crescono: racconta il tuo percorso a colori” è stato il frutto di un lavoro di equipe con i colleghi Eugenio Vitanza e Caterina Coluzzi e il supporto di Ilaria Gaudiello (li ringrazio tutti!)

Tre sono i punti innovativi:

  • Flessibilità. L’intero percorso di apprendimento si compone di tre percorsi verticali, ma flessibili e interconnessi sui tre nuclei: Costituzione (arancio), Sviluppo sostenibile (verde) e Cittadinanza digitale (azzurro). I materiali sono proposti tramite 15 schede (5 per ogni tema) per ciascun anno, fra le quali si selezioneranno le più adatte al proprio percorso.
  • Coinvolgimento attivo. È coinvolto l’intero consiglio di classe che, insieme agli studenti, seleziona un percorso formato da 10 schede (colorate) e svolge le attività proposte, anche valorizzando le proprie specifiche risorse interne. Tutte le attività sono proposte con la metodologia del design thinking.
  • Narrazione e riflessione metacognitiva. Ogni anno gli studenti lavorano in classe per 20 ore (2 h per scheda) e le restanti 13 h sono dedicate alla riflessione metacognitiva sui temi ed alla realizzazione da parte degli studenti del racconto narrativo del percorso di crescita civica.

Le fasi di coinvolgimento ed esplorazione del tema dal punto di vista dei tre nuclei si intersecano e ciascun docente incaricato di svolgere ciascun nucleo procede in sinergia con gli altri. Le due fasi si concludono con un momento di elaborazione di appunti e riflessioni sui diversi aspetti esaminati e discussi, ai fini di costruire una journey map per la realizzazione della narrazione finale dell’esperienza civica.

La fase di creazione consiste nello sviluppo della narrazione digitale da parte degli alunni del percorso svolto. Viene introdotta dalla presentazione da parte di uno dei docenti dello strumento Metaverse e conclusa con un debriefing autovalutativo e migliorativo del prodotto tra insegnante e alunni.

La fase di valutazione prevede la condivisione del prodotto finale e la valutazione esterna dei pari (questionario di gradimento) e degli insegnanti (Rubrica di valutazione del prodotto finale).

La Scuola del noi è nata come rete solidale di resilienza, al fine di supportare i docenti nello scambio di idee, competenze e pratiche a fronte del rapido cambiamento generato dalla pandemia. In che modo secondo te questa community open source potrà ancora contribuire alla trasformazione positiva della scuola in futuro?

L’innovazione è l’atto, l’opera di innovare, cioè di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione e simili. L’innovazione è qualcosa di concreto: consiste in ogni novità, mutamento, trasformazione che modifichi radicalmente o provochi comunque un efficace svecchiamento in un ordinamento politico o sociale, in un metodo di produzione, in una tecnica ecc. (Treccani).

Per innovare servono realtà in movimento, punti di riferimento, persone dinamiche che facciano sinergia, ecco perché mi piace tanto La scuola del noi e ringrazio Fondazione Mondo Digitale per il supporto agli insegnanti innovatori.

L’innovazione è… crescita: chi non cresce si spegne, muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni… chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno… chi non fa domande sugli argomenti che non conosce… (Pablo Neruda).

Per innovare occorre uscire dalla propria zona di comfort, ogni giorno, ogni nuovo anno scolastico che inizia. Per mettersi in gioco bisogna essere disposti a condividere, ascoltare gli altri, dare e ricevere contributi esperti: cosa di meglio di una community open source come La scuola del noi?

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