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Donne hi-tech per il Pil

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Donne hi-tech per il Pil

Donne hi-tech per il Pil

 

In Italia 'Girls Who Code', piccole programmatrici crescono Nelle scuole romane i laboratori per lavorare con l'hi-tech

(ANSA) - ROMA, 14 OTT
 
Avvicinare bambine e ragazze al coding, cioè alla programmazione informatica, per aprire loro un'opportunità di carriera e superare la disparità di genere nel settore tecnologico. È con questo obiettivo che in Italia arriva 'Coding Girls Roma-Usa', otto giorni di eventi dedicati alle scolare - dalla primaria alla secondaria superiore – in collaborazione con 'Girls Who Code', il movimento statunitense che punta a formare e ad appassionare alla tecnologia un milione di giovani donne entro il 2020.
 
Presentata oggi a Roma, l'iniziativa è organizzata in occasione della Settimana europea del coding dalla fondazione Mondo digitale e dall'Ambasciata Usa in Italia, con il supporto del ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca (Miur), Roma Capitale, università Sapienza e Microsoft. In otto scuole romane le studentesse fino al 19 ottobre potranno sperimentare l'uso attivo delle nuove tecnologie, guidate da ricercatrici universitarie e dalle coach di Girls Who Code. Il movimento d'oltreoceano è nato solo un paio d'anni fa, ma è già riuscito a imporsi tanto da stringere partnership con Google, Facebook, Twitter, Microsoft e Amazon per programmi immersivi di sette settimane in cui le ragazze possono spaziare dalla robotica all'animazione, fino allo sviluppo di app mobili.
In Italia i laboratori di programmazione nelle scuole si chiuderanno con un hackathon, una maratona per creare applicazioni e prodotti educativi. Il percorso formativo si svolgerà tutto in lingua inglese, in vista del futuro ingresso in un mercato del lavoro globalizzato. Un mercato, quello informatico, che alle donne riserva possibilità di guadagno del 9% in più, a parità di posizione, rispetto ad altri settori, ma in cui le donne faticano ad entrare. In Europa solo 9 sviluppatori su 100 sono donne, le manager sono il 19% e meno del 30% la forza lavoro al femminile. Eppure, secondo lo studio 'Women Active in the Ict Sector', se si raggiungesse la parità di genere il Pil europeo registrerebbe un incremento di circa 9 miliardi di euro all'anno. (ANSA).

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