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A casa tutto bene?

A casa tutto bene?

A casa tutto bene?

 

L'avvento del digitale, degli smartphone e dei social network ha accelerato "il processo di 'diaspora' quotidiana, aggiungendo quella 'interna'; la nuova realtà diventa la smart family, ovvero un nucleo domestico dove tutti sono presenti ma solo virtualmente". [...] Si è avverata definitivamente una nuova declinazione delle nostre relazioni familiari basate e tarate sulla distanza-vicinanza, sulla presenza-assenza. La famiglia cessa di essere luogo di scambio emotivo e diventa un 'hub' dove scambiare brevi messaggi scritti o registrati vocalmente, emoticon, foto o storie su Instagram. Tutti controllano tutti, tutti sono geolocalizzabili, tutti spogliati dalla comunicazione emotiva".

 

Nel suo ultimo lavoro, dal titolo "Vulnerabili" (Mondadori, 2020), lo psichiatra Paolo Crepet analizza anche gli effetti psicologici della coabitazione forzata a causa dell'emergenza sanitaria e il ruolo giocato dalle capacità individuali di stabilire relazioni emotive.

 

E su questo tema si confronta domani con studenti e docenti per il primo evento territoriale del progetto Fattore J, organizzato con la Regione Sicilia in occasione della Giornata mondiale della salute mentale (10 ottobre 2020).

 

 

EMPATIA, RISPETTO, INCLUSIONE

ZEDDERS IN LOCKDOWN | CRESCERE IN EMERGENZA

Evento territoriale online | Regione Sicilia | 8 ottobre 2020, ore 10–11

Piattaforma GoToWebinar

Save the date [in pdf]

 

 

L’iniziativa è svolta nell’ambito del progetto Fattore J (fattorej.org), promosso da Fondazione Mondo Digitale con Janssen Italia, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson&Johnson, per educare 100mila giovani all’inclusione, alla diversità e all’empatia verso le persone affette da malattie. Il percorso prevede sei eventi regionali dedicati alle diverse aree terapeutiche del progetto. Si parte dalla Sicilia con neuroscienze.

 

 

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