.jpg)
Nostalgia e tristezza si sono avvicendate oggi nella mia anima guardando il video del servizio del 9 febbraio 2015, "I nonni alla conquista di Internet", mandato in onda da TV 2000.
Le immagini di due generazioni che collaborano insieme mi hanno riportato all'improvviso alla stupenda esperienza vissuta nello scorso a.s. con i miei studenti e i pensionati della CNA di Asti: quanta nostalgia ho provato! Avrei voluto rivivere quei momenti, tutti ancora una volta; ho ascoltato le testimonianze dei protagonisti con gli occhi lucidi, quasi ipnotizzata, e con un improvviso desiderio di tornare a rivivere un'esperienza didattica e di vita sicuramente unica. Mi mancano quei sabati mattina dove la "vera scuola" era protagonista, quando i miei studenti ed io ci svegliavamo al mattino sapendo di avere un compito tanto importante, quanto stimolante da affrontare.
Le parole di Enrico Vaime mi sono apparse estranee, non comprensibili, così lontane dalle mie esperienze, parole gratuitamente denigratorie di una sperimentazione didattica tra le più belle che uno studente possa vivere, esperienza sicuramente altrettanto motivante per i "nonni" che la ricorderanno con più intensità rispetto ad una partita a bocce.
E quando ho sentito pronunciare da Vaime la frase:
"La scuola dovrebbe essere diversa, dovrebbe insegnare a vivere, dovrebbe insegnare l'educazione …", allora d'improvviso ho pensato che i miei ragazzi con il progetto "Tra generazioni: l'unione crea lavoro" di Fondazione Mondo Digitale…
… hanno vissuto intensamente da ottobre 2013 a marzo 2014,
… hanno conosciuto la fatica,
… hanno superato difficoltà, migliorando progressivamente,
… hanno rispettato gli impegni,
… hanno avuto paura di non essere all'altezza e per questo si sono rafforzati ,
… hanno rispettato i loro amici senior, rapportandosi con educazione e sensibilità,
… hanno imparato, tanto, … , prima di tutto ad essere determinati, ma mai presuntuosi,
… hanno avuto un ruolo importante,
… hanno raccolto esperienze di vita e hanno condiviso le loro,
… hanno avuto doni che porteranno sempre con loro,
… e io ero lì, e li ho visti improvvisamente crescere in modo esponenziale, in quella scuola che vorrei potesse essere sempre così.