I docenti della scuola del noi: con Scienz@app studiare è più facile
Docente di Scienze naturali del Liceo scientifico Galileo Galilei di Potenza, una scuola da sempre all'avanguardia, Mariarosaria Sabina fa parte del Team digitale ed è impegnata nella ricerca-azione, soprattutto nel settore della didattica digitale. Crede fortemente nelle intese tra scuola, territorio e cittadini per una fruttuosa "ingegnerizzazione pedagogica" della scuola innovativa. Ha scelto un approccio formativo aperto e collaborativo, perché la scienza è un'impresa collettiva, democratica e socialmente costruttiva. Con il team dei docenti della scuola del noi la prof. Mariarosaria ha realizzato Scienz@app per rendere i contenuti scientifici facilmente fruibili attraverso una playlist di video predisposti dagli stessi studenti.
Con Mariarosaria Sabina siamo arrivati al 34° appuntamento con i Docenti della scuola del noi. E come di consueto condividiamo un breve video di auto presentazione e poi l'intervista curata dalla ricercatrice Ilaria Gaudiello, che coordina i lavori della comunità open source dei docenti e formatori.
L'INTERVISTA
Maria Rosaria, dalla tua esperienza nella ricerca-azione emerge che studio, sperimentazione e valutazione costituiscono un ciclo necessario anche nell’innovazione didattica. Vuoi condividere questo tuo approccio all’insegnamento?
Lavoro presso un istituto che si caratterizza per una consolidata esperienza di ricerca e di implementazione di processi di innovazione metodologica e organizzativa e per una buona attività di rete, sono pertanto sostenuta nella realizzazione di laboratori formativi e digitali ad alta motivazione per la didattica delle competenze. Per muovermi in tale direzione occorrono studio, impegno, ricerca e autoformazione che, una volta perseguiti, si sostanziano in proposte sperimentali e/o progettuali condivise nei consigli di classe e che mettono sempre al centro gli studenti. Scaturisce spontanea conseguentemente l’integrazione del mediatore digitale nella pratica didattica tenendo conto di aspetti di tipo cognitivo (intelligenze multiple, stili di insegnamento/apprendimento, cooperative learning) motivazionale e funzionale alla società complessa in cui viviamo. Ne deriva una valutazione formativa che migliora i processi di apprendimento e di insegnamento e che restituisce informazioni di sintesi sul rendimento degli studenti.
La Scuola del noi ti ha vista co-autrice di un percorso didattico che coinvolge gli studenti in quanto attivamente partecipi alla comunità educante; ci sembra che questo rispecchi molto la tua concezione di scienza e di didattica della scienza. Ci racconti qualcosa di questa esperienza?
Il percorso didattico co-progettato con altre tre colleghe è stato coinvolgente e molto interessante; ha consentito a professionalità differenti della comunità della Scuola del Noi di confrontarsi e convergere verso una proposta sperimentale, supervisionata da esperti di FMD, che ha coinvolto due classi seconde. Si è concretizzata nella realizzazione di “Scienz@app”, un applicazione utile ai nostri giovani studenti per informarsi, studiare, approfondire, velocizzare i tempi dello studio. Scienz@app rende i contenuti scientifici facilmente fruibili attraverso una playlist di video predisposti dagli stessi studenti. L’obiettivo è far sì che i giovani siano protagonisti del sapere, sostenere la massima inclusione digitale, favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro.
Il prossimo progetto nel cassetto che condivideresti con la community?
Mi piacerebbe molto continuare a lavorare con il team di Scienz@app o comunque con colleghi della Scuola del noi, con sviluppatori e ideatori, su contenuti editoriali open source quali immagini, testi, video e musica, per crescere e far crescere nella complessità e nella ricchezza del digitale. I contenuti aperti sono il futuro della scuola.