I docenti della scuola del noi realizzano un percorso di apprendimento "sceneggiato"
Per l’appuntamento settimanale con i Docenti della scuola del noi oggi ci spostiamo in Sicilia per conoscere Carmela Dell’Aria, docente di Inglese e italiano seconda lingua alla scuola secondaria di primo grado Antonino Pecoraro di Palermo. Specializzata in didattica per bisogni speciali, carmela è anche una ricercatrice indipendente nel campo della didattica digitale. Ha insegnato Computer Assisted Language Learning alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo dal 2007 al 2009. Il suo progetto di dottorato, finanziato dall'agenzia nazionale italiana LLP, è stato premiato in Irlanda al concorso European Language Label 2013 e nella VI edizione del Bando e-Talenti dell’e-Learning. Con Indire ha realizzato il progetto Robot@School, che unisce robotica educativa, coding e inglese.
Con il gruppo di lavoro dei Docenti della scuola del noi Carmela ha progettato un percorso game based e problem based learning sui diritti umani attraverso la costruzione di una escape room con particolare attenzione alle pari opportunità, sia come parità di genere sia come elemento di inclusione.
Come di consueto condividiamo un breve video di auto presentazione e poi l'intervista curata dalla ricercatrice Ilaria Gaudiello, che coordina i lavori della comunità open source dei docenti e formatori.
L'INTERVISTA
Carmela, quali valori guidano la tua missione di insegnante e formatrice?
I valori che guidano il mio lavoro sono l’apertura, l'entusiasmo, la passione, la convinzione, la disponibilità a mettermi in gioco e in discussione continuamente. Queste sono le basi per essere aperta al cambiamento e all'autocritica, pronta alla ricerca del miglioramento e a trasmettere e promuovere empatia agli studenti e al team docente; guida, meriti e autorevolezza sono frutti dell’esperienza riconosciuta in un ambiente di lavoro sano. Questi valori sono per me il collante nelle relazioni umane, sono norme etiche e morali che tengono insieme le persone all'interno di una istituzione affinché la visione educativa possa essere realizzata.
Nella tua carriera di docente, in che modo il digitale ha supportato innovazione e inclusione?
Il digitale mi ha permesso di unire due grandi passioni: l’insegnamento delle lingue straniere e la ricerca applicata. A partire dal 2007 sono stata coinvolta nella realizzazione di progetti di sperimentazione didattica in campo linguistico a livello di cooperazione internazionale. Il punto essenziale della mia sperimentazione riguarda il quadro comunicativo globale e didattico che viene reso possibile dal web e dalla tecnologia del parlato. La presenza del Web e l’introduzione di tecnologie informatiche di tipo immersivo e collaborativo nella didattica delle lingue straniere vengono da me usate per ricreare un ambiente cognitivo tale da restituire agli apprendenti l’atmosfera che normalmente respirano in un contesto extrascolastico, nel tentativo di superare quel gap esistente tra apprendimento formale e apprendimento spontaneo. Concentrare l’attenzione e la riflessione sul carattere operativo delle tecnologie come ‘strumenti’ sarebbe stato riduttivo; piuttosto, ho focalizzato l’attenzione sulle ‘modalità’ con cui contribuiscono a creare un ambiente di apprendimento, in cui gli aspetti cognitivi e sociali dell’interazione uomo-macchina si intrecciano formando un unico contesto operativo. In questa prospettiva la multimedialità avvolgente del web opera una sensibilizzazione diversa delle varie parti cerebrali modificandone lentamente procedure di percezione e strategie cognitive, quasi fosse lo stimolo costante da parte di un ambiente naturale multimediale, attraverso una relazione stretta tra grammatiche dei media, funzionamento delle sensorialità umane e schemi cognitivi che le influenzano. Il mio obiettivo è sempre stato quello di sperimentarne la ricaduta nella didattica della L2/LS, limitatamente all’aspetto dialogico e prosodico/intonativo attraverso il training nella capacità di ascolto-produzione dei suoni e dei pattern intonativi con il supporto degli speech analysis tool e della multimedialità Web. Un problema infatti che affligge spesso la maggior parte delle persone che impara e/o insegna una lingua è quello relativo all’efficacia della comunicazione in L2/LS, che permette a uno straniero di veicolare non solo contenuti, ma anche di trasferire sensi e sfumature attraverso la propria voce, particolarmente importante per coloro che pur avendo una competenza linguistica elevata in LS, vengono percepiti come stranieri proprio a causa di una carenza in questa area, come dimostrato dagli studi nel settore della SLA. Grazie al supporto della tecnologia ho potuto sperimentare come le peculiarità degli speech analysis tool e della multimedialità web possano influenzare in modo significativo il processo di acquisizione e apprendimento della LS, attraverso il coinvolgimento bilaterale del cervello durante la fruizione del testo multimediale, determinando esperienze plurisensoriali che si vivono al momento della percezione in situazioni ‘reali’ seppur apparentemente ‘virtuali’. La sperimentazione si basa sull’uso combinato di attività didattiche sincrone e asincrone, sulla forte multimedializzazione dei supporti di conoscenza e sulle interazioni studente-macchina e docente-studenti (active-learning) attraverso nuovi canali e nuove forme di contatto, con cui la classe assume aspetti e momenti virtuali inclusivi, con la disponibilità any time e any place di persone e materiali autentici (ambienti immersivi). La caratteristica di questa nuova forma di didattica è che l’implicito ha un ruolo fondamentale come primo momento di acquisizione delle informazioni, poiché l’esperienza e l’applicazione della teoria dei neuroni a specchio lo riconoscono come forma di assorbimento, ottenuto nell’immersione nei media, anche nelle forme di parlato e dei contenuti che esso veicola. Le ricadute in campo didattico portano, pertanto, a privilegiare il ‘sentire’ come momento di addestramento a identificare gli aspetti melodici del parlato, ampliando i tempi di esposizione all’ascolto e variando l’input, in termini di qualità degli stimoli linguistici e operativi, come esperienza diretta o di imitazione della realtà. L’indicazione operativa vuole essere quella di una nuova impostazione della glottodidattica per facilitare l’apprendimento, in cui l’attenzione sia orientata contemporaneamente alla dimensione linguistico-comunicativa, a quella socio-relazionale attraverso l’apprendimento cooperativo e il tutoring tra pari, alla dimensione affettiva, a quella metacognitiva e, infine, alla dimensione culturale e interculturale.
Perché hai deciso di aderire alla Scuola del Noi?
Per ideare nuovi percorsi didattici digitali fondati su metodologie innovative e per collaborare con docenti che come me credono che il talento e la creatività siano dei valori da incoraggiare e sviluppare.
Di cosa tratta il percorso didattico che stai creando insieme ai colleghi del tuo gruppo?
Si basa sull’insegnamento e apprendimento dei nuclei tematici dell’educazione civica: Costituzione, sviluppo sostenibile, e cittadinanza digitale. In particolare abbiamo deciso di progettare un percorso game based e problem based learning sui diritti umani attraverso la costruzione di una escape room con particolare riguardo alle pari opportunità, sia come parità di genere sia come elemento di inclusione.
Il percorso permette di sviluppare abilità complesse e metacompetenze del XXI secolo quali competenze di lettura e scrittura di contenuti complessi e articolati in ambienti digitali e misti che richiedono competenze logiche e computazionali, tecnologiche e operative, argomentative, semantiche, interpretative e sociali in un’epopea culturale della convergenza dove i media si sfiorano, si incrociano e si sovrappongono in nome della libertà, uguaglianza e crossmedialità. L’obiettivo è quello di rendere lo studente un utente consapevole di ambienti e strumenti digitali, capace di pianificare e progettare, di risolvere problemi e concretizzare le idee, di acquisire autonomia di giudizio, consapevolezza delle proprie capacità, duttilità e flessibilità nella ricerca di soluzioni, di attivare processi di inclusione e cooperazione tra pari.
In questa ottica i testi prodotti sono materiali digitali con profondi ibridamenti per una comunicazione complessa e multisensoriale attraverso tecnologie che permettono: 1. di addestrare abilità sensoriali e comunicative (sviluppo di forme di intelligenza visuale e sociale) con la verifica diretta dello studente e con il confronto diretto e la condivisione delle esperienze dei docenti; 2. la visualizzazione dei processi di rappresentazione della conoscenza dove l’informazione non è semplicemente raccontata ma “sceneggiata" attraverso un uso vasto dell’intelligenza e della memoria visiva, delle abilità sensoriali e comunicative, delle conoscenze procedurali implicite legate al “saper fare” e ai processi di apprendimento dei neuroni a specchio.
In questo modo, rispetto alla didattica tradizionale, l’interattività, la dinamicità e la modularità diventano fondamentali nell’elaborazione e organizzazione reticolare delle conoscenze disciplinari e/o multidisciplinari.