La politica non ha colto l'essenza della lezione che la scuola con la straordinaria reazione di presidi, docenti, alunni e famiglie, personale amministrativo e collaboratori scolastici ha dato durante il lockdown. "Una scuola che ha tenuto insieme il paese al pari del sistema sanitario nazionale e che meriterebbe di essere valorizzata e ripensata, coinvolgendo e riconoscendo anche i ruoli e i contributi di tutti coloro che la animano e la vivono". Meriterebbe, soprattutto, "di essere al centro di una nuova visione, di un nuovo modello pedagogico, un piano strategico realizzabile con le risorse del Recovery Fund, capace di generare un approccio innovativo e multidisciplinare della didattica, con i bambini non più convitati di pietra, ma protagonisti di una scuola fedele all'impegno di favore la crescita e l'inclusione sociale, secondo il dettato costituzionale dell'articolo 3".
Si apre con il pensiero della dirigente scolastica Antonella Di Bartolo, che guida l'istituto Pertini-Sperone di Palermo, il lungo articolo che Il Quotidiano del Sud dedica alla ripresa della scuola, con il lancio in prima pagina. Lo condividiamo con qualche giorno di ritardo, sicuri che possa essere un contributo interessante al dibattito sulla scuola. Ci dispiace però la scelta di un linguaggio che richiama spesso le metafore di guerra... Peccato!
Il conto alla rovescia e il protocollo
Il gioco dell'oca per il rientro a scuola e i presidi che scavano la trincea
di Fabrizia Isernia
Il quotidiano del Sud, 7 settembre 2020
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