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Scuola e volontariato

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Scuola e volontariato

Scuola e volontariato
 
Cercando sul web, il progetto “Scuola e volontariato”, promosso dal Ministero dell’Istruzione guidato da Letizia Moratti, comincia nel 2003 e si ferma nel 2005, alla terza edizione.
Nei quaderni degli Annali dell’Istruzione si trova un documento prezioso Scuola e volontariato “Si può fare di più”. Sono gli atti del convegno nazionale di Torino (16-17 maggio 2003), che contengono il primo Rapporto nazionale “Scuola e Volontariato”, realizzato nel maggio 2003 dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Il secondo convegno nazionale si è svolto a Palermo, nel 2005. Ma non c’è traccia della pubblicazione di un secondo rapporto, nonostante l’avvio della raccolta anagrafica dei progetti.
E poi? Alcune singole intese, stipulate tra il Ministero e le associazioni volontariato, come il recente protocollo siglato con l’Associazione volontari italiani del sangue (Avis). O interventi di indirizzo alla vigilia di importanti ricorrenze, come la Giornata mondiale del volontariato. C’è attenzione, sicuramente. Ma basta?
 
Il Forum nazionale del Terzo Settore nel suo “libro verde”, intitolato Le sfide dell’Italia che investe nel futuro, dedica un intero paragrafo al rapporto tra volontariato e scuola.
“La scuola pubblica, che aveva fin qui svolto una funzione determinante nella costruzione dell’identità culturale del Paese, subisce oggi un preoccupante ridimensionamento nel suo ruolo di formazione civica e fatica a competere con altre fonti di conoscenza, in grado di proporre modelli suggestivi e accattivanti ma essenzialmente interessate a creare conformismo e propensione ai consumi più che alla crescita intellettuale e civile dei cittadini”.
 
Con il Premio TeleMouse 3.0 la Fondazione Mondo Digitale e Telecom Italia rilanciano il ruolo educativo della scuola per lo sviluppo di conoscenze, competenze e valori. Soprattutto dall’esperienza maturata dai 6.000 ragazzi, che in questi anni hanno svolto il ruolo di tutor per i corsi di alfabetizzazione degli anziani, si augura che nasca una rete di volontari, disposti ad investire in conoscenza e a continuare il volontariato digitale anche presso i centri anziani, per combattere il divario sociale degli over 60.
 
 

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