Coding Girls in Mozambico: scambio culturale tra l’IIS Ferrari-Mercurino e le studentesse di Manica
Le nuove generazioni crescono in un mondo complesso, segnato da importanti sfide globali che possono spesso generare incertezza, timore di fallire e un senso di impotenza. Nonostante queste difficoltà, molti giovani dimostrano una grande capacità di adattamento, creatività e sensibilità verso temi cruciali come l’ambiente, l’inclusione sociale, il diritto a un’istruzione di qualità. Anche se a volte possono sembrare disorientati o in cerca di soluzioni immediate, sono tanti i giovani che lavorano duramente per realizzare i propri sogni, spesso attraverso percorsi non convenzionali, che richiedono coraggio e determinazione. Le esperienze di vita e le storie personali di molti di loro, pur con approcci e strumenti diversi rispetto alle generazioni precedenti, raccontano di un impegno costante verso la realizzazione dei propri sogni.
La mattina di martedì scorso, 26 novembre, è iniziata con uno scambio culturale online, nell’ambito del programma Coding Girls in Mozambico, tra una classe dell'ultimo anno del Liceo Scientifico Scienze Applicate dell'IIS Ferrari-Mercurino di Gattinara, in provincia di Vercelli, e una classe di venti studentesse della provincia di Manica. Un momento significativo di dialogo e crescita reciproca che ha offerto alle ragazze e ai ragazzi coinvolti l'opportunità di scambiarsi idee, sogni e progetti per il futuro – e a noi l’opportunità di conoscere alcuni di questi giovani desiderosi di trovare il proprio posto nel mondo.
L'evento si è aperto con la presentazione di ciascun partecipante, che ha raccontato qualcosa di sé, soffermandosi su cosa desidera diventare "da grande". Una domanda apparentemente semplice, ma in realtà profondamente riflessiva per giovani che si trovano a un bivio importante della loro vita, che fanno costantemente e inevitabilmente a pugni tra cosa sarebbe giusto fare e cosa vorrebbero fare. Come Lucia, studentessa dell’IIS Ferrari-Mercurino, che ha condiviso la sua passione per gli animali e il sogno di diventare veterinaria, senza tralasciare però il suo amore per la musica. O Simone, che si è detto intenzionato a diventare ingegnere informatico, pur nutrendo un forte interesse per l'arte.
Dall’altra parte, Rosita, della provincia di Manica, ha raccontato il suo sogno di studiare gestione aziendale per creare un’impresa sociale che sostenga i bambini meno abbienti nel loro percorso di studi, magari anche all’estero. La sua compagna Elisa ha espresso la volontà di diventare un’esperta ambientale per combattere l’inquinamento e proteggere le risorse naturali del Mozambico, mentre Eva ha condiviso il desiderio di diventare medico e specializzarsi in medicina generale per aiutare quante più persone possibile. Nonostante le differenze culturali, l'incontro ha messo in luce quante esperienze e aspirazioni accomunino i giovani di diverse parti del mondo. Molti di loro sono impegnati in piccoli lavori per risparmiare denaro o sostenere le famiglie: Annagiulia, per esempio, lavora come cameriera; Prisca cucina e vende dolci; Danila è parrucchiera e realizza le “treccine”.
Uno dei momenti più coinvolgenti dell’incontro è stata l’attività denominata “Ferrari-Mercurino Exhibition”, in cui gli studenti italiani hanno presentato due progetti realizzati con il supporto della tecnologia: un tour virtuale in 3D della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Varallo, un progetto di arte digitale, e un robot che sperano di completare in tempo per partecipare alla RomeCup 2025. Le studentesse mozambicane si sono mostrate molto curiose, ponendo domande dettagliate e dimostrando un vivo interesse per i progetti presentati.
Una domanda posta da uno studente italiano ha ulteriormente stimolato la conversazione: "Com'è il livello tecnologico nel vostro Paese?" Rosita ha risposto con determinazione, spiegando che il livello tecnologico in Mozambico varia molto in base alla condizione economica delle famiglie: nelle scuole private ci sono più opportunità di accesso alla tecnologia, mentre le scuole pubbliche ne sono spesso prive - “Abbiamo visto che voi avete le LIM, nelle nostre scuole usiamo il gesso”.
Infine, lo scambio si è spostato sul tema dell’empowerment femminile, con una domanda posta da una studentessa mozambicana rivolta alle compagne italiane: "Che cosa significa, secondo voi, dare più potere alle donne?". Le studentesse hanno riflettuto su quanto sia ancora necessario promuovere l'uguaglianza di genere, specialmente nei settori Stem, dove la presenza femminile è ancora minoritaria, non solo per garantire pari opportunità, ma anche per rendere la società più equa e competitiva, favorendo il progresso economico, scientifico e sociale in tutte le parti del mondo.
- “Con quale parola riassumereste l’incontro?”
-“Innovativo”, per le studentesse mozambicane, “perché l'incontro ha rappresentato per noi un'esperienza nuova e arricchente”
- “Educativo”, per la classe dell’IIS Ferrari-Mercurino di Gattinara, “perché riconosciamo quanto questa occasione abbia ampliato i nostri orizzonti culturali e personali”.
Anche se a volte celati dietro paure o difficoltà, i sogni dei giovani esistono. Il nostro compito è quello di sostenere, incoraggiare e fornire strumenti per aiutare le nuove generazioni a scoprire e seguire le proprie aspirazioni. Fidarsi di loro significa investire nel futuro, sapendo che il cambiamento e l’innovazione partono proprio dalle nuove idee e dall’energia delle generazioni che verranno.
A cura di Elisabetta Gramatica, project officer