Laboratorio al liceo Volterra di Ciampino per il progetto 2030 Youth Vision
I risultati fin qui conseguiti dall’Italia rispetto agli SDGs sono decisamente insoddisfacenti.
Sul piano della partecipazione democratica, soprattutto delle generazioni più giovani, negli ultimi anni si è rilevato un netto e crescente calo, anche a causa della mancata attivazione di adeguate procedure digitali di voto e di mobilitazione referendaria.
La necessità di imboccare un percorso di sviluppo sostenibile è ben presente tra la popolazione: se circa un terzo di essa conosce l’Agenda 2030, tale percentuale sale al 58% tra gli studenti (era il 43% nel 2019), grazie al lavoro di divulgazione svolto nelle scuole e nell’università, anche da parte dell’ASviS.
Alla maggiore consapevolezza sul tema della sostenibilità si accompagna, negli ultimi anni, un crescente scetticismo riguardo all’effettiva capacità e volontà di costruire un mondo più sostenibile. In Italia, ma il fenomeno non riguarda solo il nostro Paese, la quota degli scettici è cresciuta dal 13% di tre anni fa al 22%, anche a causa di un’eccessiva enfasi di governi e imprese sui propositi e le promesse di azioni future a fronte di risultati limitati, cioè della percezione di un crescente greenwashing.
Abbiamo citato alcuni passaggi dell’ultimo Rapporto Asvis che ci mostra quanto siamo ancora lontani dalle scadenze fissate dall’Onu tra sette anni. Sebbene i giovani siano più consapevoli, quasi un giovane su due non conosce l’Agenda 2030. Eppure gli organismi internazionali sono sempre più consapevoli del ruolo strategico dei giovani.
Secondo il Consiglio dell’Unione europea, “I giovani sono potenti agenti di cambiamento e di innovazione nonché partner essenziali nell'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e di altri accordi e strumenti multilaterali, tra cui l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e il Green Deal europeo. […] I giovani hanno il diritto di partecipare in modo significativo all'elaborazione, all'attuazione, al monitoraggio, alla valutazione e al follow-up delle politiche che incidono su di loro e sulla società in generale” (dalle Conclusioni sulla dimensione sociale di un’Europa sostenibile per i giovani, maggio 2023).
I giovani sono davvero pronti a sostenere il ruolo di partner dell’Agenda 2030? Mercoledì scorso abbiamo incontrato gli studenti del liceo Vito Volterra di Ciampino per un “Local Lab” organizzato nell’ambito delle azioni del progetto europeo 2030 Youth Vision. Emerge un quadro a più dimensioni: da una parte l’interesse per la sfida della sostenibilità, l’apprezzamento per il coinvolgimento, dall’altra la paura di esporsi, un atteggiamento timido e quasi difilato, la fragilità delle informazioni e delle conoscenze.
Al termine dell’incontro animato dalla formatrice Nicoletta Vulpetti, i ragazzi scappano per inseguire i loro impegni abituali. Riusciamo a “trattenere” solo Giuseppe, che si presta a una breve intervista. Tutti però compilano un questionario anonimo preparato dal docente coordinatore Antonio Parca, che racconta alla project manager Annaleda Mazzucato come l’aggettivo più ricorrente per definire l’incontro sia stato “coinvolgente”. Però gli studenti vogliono sapere di più, soprattutto in quali attività saranno coinvolti. Già dal primo incontro, impazienti, si aspettano “tutto”, subito. Riusciremo a convogliare questa "impazienza" in partecipazione e attivismo per cambiare il passo e accelerare verso il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile?