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Una stanza digitale

Una stanza digitale

Una stanza digitale

"Per tentare di avvicinare le donne a un ambito per ora appannaggio prevalentemente maschile, occorre educare, ispirare, supportare. Educare ai numeri e al metodo scientifico fin dai primi momenti della formazione, per abbattere lo stereotipo – purtroppo ancora pervasivo – secondo cui le donne non sarebbero predisposte per la scienza e la tecnologia. E incentivare poi la presenza femminile non solo nelle lauree STEM, ma anche in iniziative di più ampio respiro..."

 

Il dibattito sul divario di genere è proseguito sulla stampa anche nel mese di agosto. Tra i diversi contributi segnaliamo l'intervento di Irene Finocchi, professoressa di informatica all'Università Luiss Guido Carli, pubblicato sul quotidiano "La Repubblica" dello scorso 6 agosto.

 

Tra le iniziative di più ampio respiro la professoressa di informatica cita anche l'esperienza del progetto WIT – Women In Technology.

 

"Ridurre il divario digitale richiede una trasformazione culturale. E le trasformazioni culturali a loro volta hanno tempi lunghi: portano con sé la necessità di cambiare il nostro modo di pensare e i valori cui viene data enfasi nella società e nelle organizzazioni. Ma sviluppare iniziative efficaci per un reale coinvolgimento femminile nell’ICT, per quanto difficile, è imprescindibile. Per dirla con Virginia Woolf, è veramente giunto il momento di creare una stanza tutta per sè, ma una stanza digitale, questa volta".

 

Una versione integrale dell'articolo si trova anche on line sul blog di Giovanni Lo Storto, direttore generale dell’Università Luiss Guido Carli.

 

“Ragazze, l’informatica è il vostro futuro”
di Irene Finocchi
La Repubblica, 6 agosto 2021

 

 

 

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