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Tifo da stadio per il calcio tra robot

Il team Ikaro a RoboCup 2024

Tifo da stadio per il calcio tra robot

Tifo da stadio per il calcio tra robot

La RoboCup del team Ikaro del Pacinotti Archimede di Roma

Reduce dalla RoboCup Junior 2024, quest’anno dal 17 al 21 luglio a Eindhoven, il professore Paolo Torda è molto soddisfatto dell’esperienza e dei risultati dei suoi ragazzi del Pacinotti-Archimede di Roma. Peccato solo per quei problemi tecnici che non hanno permesso alla squadra di classificarsi anche nella competizione individuale. Ma grande la gioia, invece, per il terzo posto al Super Team, la gara frutto dell’unione di più squadre di varie nazioni che ne diventano una sola in campo. Bravissimi gli studenti del prof, che dopo le vittorie alla RomeCup 2024 e alle selezioni nazionali Robocup 2024 a Verbania, si sono riconfermati campioni nella categoria Light Weight. 

“Al SuperTeam eravamo tra l’altro insieme una squadra giapponese e a una croata, a sorteggio naturalmente, e nonostante la festosa confusione c’è stato un meraviglioso e fecondo clima di collaborazione, con una sana voglia di eccellere e dare il meglio. È stato incredibile vedere i ragazzi scambiarsi suggerimenti e idee con gli studenti giapponesi nonostante la barriera linguistica. Bella l’atmosfera di un pubblico numeroso e partecipe (3mila persone!), che ha pagato il biglietto per assistere alle gare nel moderno ed accogliente palazzetto dello sport di Eindhoven”, racconta Torda a Onelia Onorati, a qualche giorno dalla chiusura della manifestazione. Una concezione moderna e professionale delle gare, che alza molto il livello delle performance. 

Francesco D’angelo (team leader, system designer, mechanic e chassis designer), Flavio Crocicchia (software developer and camera software developer) e Lorenzo Addario (second software developer and camera software developer), IV anno del Pacinotti Archimede di Roma, hanno lavorato duramente per questo risultato. Il loro robot auto costruito è di livello eccellente: a parte il motore, i giovani hanno lavorato con il docente a tutta la tecnologia, dai sensori ai circuiti stampati, compreso lo chassis e la struttura, anche grazie alle stampanti 3D e laser. 

Un clima, insomma, molto tranquillo, dove però non è mancato un tifo da stadio. “Dall’atmosfera guardinga delle prime gare si è passati presto all’amicizia e al confronto tra sfidanti. E cresce di anno in anno il numero delle ragazze. Ho contato diverse squadre tutte al femminile”, nota Torda. Un clima diverso dalle prime fasi di questa avventura chiamata robotica, che per il docente risale a trent’anni fa quando insieme a due amici docenti, all’inizio della carriera, ha partecipato alle competizioni italiane. “Io e alcuni colleghi leggemmo un articolo su una gara di robotica organizzata dall’Istituto Sant’Anna di Pisa e decidemmo di partecipare con un robot auto costruito. Da lì proponemmo le prime gare agli studenti più interessati degli Istituti John von Neumann e Pacinotti Archimede di Roma, dove insegnavo con gli altri docenti interessanti, che si trasformarono nelle prime incredibili avventure a Pisa”.

Il passo successivo furono le gare organizzate in autonomia nelle due scuole romane, le “robofeste”: grazie allo spirito di competizione c’era una grande crescita sia nelle performance che nelle prestazioni. Gli studenti mettevano il turbo e si contagiavano a vicenda. “Poi ci furono i primi contatti con la Fondazione Mondo Digitale, che ci propose prima una dimostrazione all’Auditorium Parco della Musica e poi la prima RomeCup [vedi la ricerca condotta nell'a.s. 2005-2006]. La manifestazione, alla quale abbiamo collaborato e collaboriamo tuttora, mantiene lo stesso regolamento delle prime competizioni. Pian piano le categorie sono cresciute nel numero e nella partecipazione, all’inizio gareggiavano solo robot esploratori junior e senior”.

Dal 2003 la partecipazione alla RoboCup Junior grazie alla segnalazione del professore della Sapienza, Daniele Nardi: finalmente in gara anche gli studenti delle secondarie di secondo grado. Prossimo calcio di avvio alla RomeCup 2025, per poi partecipare al campionato italiano a Pescara e infine, in caso di classificazione, all’europeo a Bari. Il Mondiale? “Quest’anno si farà in Brasile! Speriamo di trovare uno sponsor!”, conclude Torda. E l’augurio è di poter volare oltreoceano con questi ragazzi che se lo meritano sempre.

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