Ieri si è svolta a Roma, presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, la prima maratona di sviluppo sui temi dell’etica e della robotica, nata dall’esperienza dell’indagine “Il robot che vorrei”. Il Tech Care Hackathon, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale, dall’Università Campus Bio-Medico e dal Gruppo Nazionale di Bioingegneria, ha coinvolto circa 100 studenti tra scuole e università, al lavoro insieme in 27 team. In campo anche alcuni over 60 del centro anziani Benedetto Rossi di Trigoria e dieci mentor tra coach della Fondazione Mondo Digitale, dell’Università Campus Bio-Medico e della Fondazione Don Carlo Gnocchi [vedi le notizie Il robot caregiver e Tech Care Hackathon].
Ecco i risultati della sfida
PRIMO CLASSIFICATO
Vince la sfida il team VEES composto da cinque ragazze di 16-17 anni, studentesse del liceo Russell di Roma: Stella Canofari, Sofia Crispino, Valeria Nardis, Eleonora Urso, Elena Valente. Le cinque ragazze hanno sviluppato un'app per ricordare i farmaci agli anziani e facilitare il rapporto medico paziente (sfida Emergenza sanitaria). Per realizzare la loro idea si sono ispirate al registro elettronico e si sono confrontate con gli anziani presenti alla sfida.
SECONDO CLASSIFICATO
"Hackateam" è il team misto composto da uno studente dell'Università Campus Bio-Medico di Roma (Simone Guarino, 27 anni)) e gli studenti del liceo scientifico e linguistico di Ceccano: Leonardo Pulciani, Cristian Colasanti e Francesco Maura.
Insieme hanno progettato OwnMed, un'app per pazienti diabetici (sfida Emergenza sanitaria).
TERZO CLASSIFICATO
"Calabria team" è composto da quattro studenti tra 18 e 20 anni: Emiliano D'Intorno, Alessio Rotondo, Marco Silvestrini e Alessandro Valerioti.
Hanno sviluppato il progetto Ambul Anziani, un'applicazione per gestire le cartelle cliniche dei pazienti anziani fornite in tempo reale ai soccorritori o al 118.
La palylist con le testimonianze dei diversi protagonisti del Tech Care Hackathon. Le interviste sono state realizzate da Francesca Meini e Fiammetta Castagnini.