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In rete si può stare bene

Arimondi Eula di Savigliano

In rete si può stare bene

In rete si può stare bene

Vivi Internet, al meglio: l’esperienza dell'istituto Arimondi Eula di Savigliano

Si avvicinano due date importanti per i minori che navigano in Rete, il Safer Internet Day (6 febbraio) e la Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo, che dal 2017 ricorre ogni 7 febbraio. Sono un’occasione importante per sensibilizzare sempre di più le comunità educanti sull’importanza di una corretta formazione alla vita in Rete. Noi lo facciamo condividendo le storie delle scuole che coinvolgiamo con i progetti come Vivi Internet, al meglio, il programma sulla piena cittadinanza digitale creato da Google e promosso in Italia da Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con la Polizia di Stato, Altroconsumo e Anteas.

Oggi siamo a Savigliano, un comune di poco più di 20.000 abitanti nella provincia di Cuneo. Scuola storica del territorio è l’istituto superiore Arimondi Eula, che, come previsto dalla normativa, ha istituito la figura del referente per bullismo e cyberbullismo. Ci ha spinto ad aderire al progetto Vivi Internet al meglio, “La drammatica constatazione di quanto siano poco informati e consapevoli sui temi oggetto del percorso i nostri studenti, pur essendo nativi digitali. La nostra scuola e il suo dirigente Luca Martini riservano una grande attenzione al benessere anche digitale degli studenti”, spiega il docente Fabrizio Testa che insegna diritto ed economia politica. “Quale referente per il cyberbullismo del nostro Istituto e avvocato che si occupa anche di privacy, sento come centrali in particolare proprio questi aspetti, anche perché strettamente connessi con il crescente fenomeno dell’odio online”.

“Il progetto è stato inserito nell’area di cittadinanza digitale del percorso di educazione civica di classe, integrando proficuamente gli aspetti giuridici, economici ed informatici trattati dai docenti curricolari. A tal fine sono state senz’altro utili le guide per l’uso consapevole della Rete fornite e la gamification attuata attraverso il gioco online Interland”, aggiunge il docente. 

“Mi hanno colpito molto le conseguenze legali ma soprattutto psicologiche della divulgazione di dati riservati e la loro, spesso involontaria, permanenza sul web. Questo mi ha fatto riflettere profondamente sulle modalità con cui pubblico sui social media aspetti privati della mia vita e sulla necessità di una maggiore cautela”, racconta Eleonora che oggi frequenta la 5D. Le competenze sviluppate nel percorso hanno permesso a Eleonora di prevenire con successo un episodio di phishing: “Ho ricevuto un messaggio dove mi è stato richiesto di pagare una tassa doganale cliccando su un link per sbloccare un pacco in arrivo. In passato avrei cliccato istintivamente anche solo per curiosità, ma grazie alle informazioni apprese durante il webinar non ci sono cascata”, confessa con orgoglio.

Eugenio, compagno di classe, ha trovato particolarmente interessanti i consigli e le strategie per riconoscere i siti sicuri e per distinguere eventuali fake news o difendersi dai vari tipi di truffe online. “Mi hanno colpito i rischi relativi alla scarsa sicurezza del web. Ora quando navigo sui siti internet presto maggiore attenzione alla loro sicurezza, controllo che sulla barra degli indirizzi ci sia il lucchetto ed effettuo gli altri controlli che avete suggerito durante il corso, anche per evitare virus informatici o truffe”.

“Ho inoltre apprezzato le lezioni riguardanti i comportamenti da assumere quando si è sia testimoni sia vittime di cyberbullismo”, aggiunge Eugenio.

“La vostra efficace formazione mi ha reso ancora più sensibile, come docente ma anche come cittadino, a questi temi: non solo i nostri studenti, ma anche tutti noi, siamo immersi nel digitale e dobbiamo conoscerne i rischi per poterne apprezzare al meglio le potenzialità”, conclude il docente.

L'intervista è stata realizzata da Onelia Onorati.

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