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Per non dimenticare le medicine

Smemobox del Fermi di Roma

Per non dimenticare le medicine

Per non dimenticare le medicine

Health Bot, il progetto del Fermi di Roma conquista il secondo posto

Tommaso Abitante, Leonardo Bellomo, Matteo De Vivo, Tommaso Coviello, Stefano Magnani e Lorenzo Evangelisti sono i sei studenti dell’istituto tecnico industriale Enrico Fermi di Roma che hanno progettato la Smemobox, una soluzione inclusiva per l’assunzione dei farmaci che ha conquistato il secondo posto nel contest creativo Health Bot, tra le novità della quarta edizione di Fattore J, progetto promosso con  Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia [vedi la notizia Pharmabot vince il contest HealthBot].

Smemobox è un dispositivo realizzato con la stampante 3D in materiale PLA certificato per uso alimentare, compatibile con i medicinali. Attraverso un’applicazione, il dispositivo invia un promemoria al paziente che necessita di assumere periodicamente dei medicinali, facilitandone la fruizione direttamente dalla smemobox. 
Il lavoro degli studenti è stato coordinato da Leonardo Durante nel contesto di un Pcto. Gli studenti sono stati seguiti sotto la direzione dei docenti Amerigo Guercini, Emanuela Pietrantuono e Pasquale Moriconi.

 

 

L'INTERVISTA AL TEAM HEALTHLAB FERMI

Cosa ti affascina del mondo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale?
Il mondo della tecnologia e dell'intelligenza artificiale, a nostro parere, è affascinante per il potenziale che ha nel rivoluzionare vari settori: come la salute, l'istruzione e la produzione. Avendo la possibilità di poterlo utilizzare tutti i giorni, troviamo magnifico la sua versatilità in ogni campo, come l'arte, la musica e molto altro ancora. Sappiamo che, però, il tutto deve sempre essere eseguito seguendo importanti questioni etiche per non andare a danneggiare questo mondo che, sempre più, sta diventando la nostra quotidianità.

Perché hai deciso di prendere parte a questo progetto e cosa ti è piaciuto del percorso intrapreso con Fattore J e Health Bot?
La Smemobox è nata da una necessità. Molte persone, soprattutto gli anziani, hanno delle difficoltà ad organizzare bene l’assunzione periodica di medicinali e vitamine. Inizialmente non è stata pensata per partecipare a questa competizione, ma visto che ne rispettava i criteri abbiamo deciso di proporla. Il percorso con Fattore J e Health Bot ci è piacito perché ha l'obiettivo di sensibilizzare i giovani sull'importanza della scienza e dell'informazione scientifica corretta per il benessere collettivo, evidenziando come i progressi tecnologici possano essere diretti verso il miglioramento della salute globale.

Come credi la vostra invenzione potrà migliorare la vita dei pazienti?
Noi pensiamo che i pazienti che inizieranno a usare Smemobox godranno fin da subito di una sensazione di rinnovamento e di miglioramento nella vita quotidiana di tutti i giorni. Basta sveglie invasive sul cellulare, basta bigliettini promemoria inutili che, il più delle volte, vengono smarriti. Noi creiamo l'indipendenza per quelle persone che spesso fanno fatica a ricordare quando assumere un medicinale, oppure, più semplicemente, aiutiamo gli sportivi con i loro innumerevoli integratori. Insomma, non abbiamo un unico target bensì Smemobox è in grado di aiutare molti, in modo da poter portare nelle giornate di tutti un aiuto per la salute
con una spinta hi-tech.

Guardando al futuro, come credi cambierà il mondo della salute e come ti aspetti che ci cureremo?
Guardando al futuro, pensiamo che il mondo della salute sarà trasformato sotto vari aspetti. La cosa che cambierà maggiormente è l’assistenza in tempo reale. Grazie all’aiuto dell’IA riusciremo ad avere sempre più aiuti al momento, sia dal punto di vista diagnostico che fisico. Tra qualche anno inizieremo ad utilizzare dei dispositivi sempre più smart fino ad arrivare a dei veri e propri assistenti robotici che ci aiuteranno negli ospedali, ma anche direttamente in casa.

Come credi che le nuove tecnologie influenzeranno il tuo futuro professionale? Possiamo vedere come le nuove tecnologie stanno già influenzando il lavoro che facciamo.
L’utilizzo, per esempio, di ChatGPT per avere un’assistenza in tempo reale, ha cambiato modo in cui lavoriamo su dei documenti. Aiuta a fare molte cose, come ad avere degli spunti da cui partire quando stiamo scrivendo qualcosa. Esso, insieme ad altri tool di intelligenza artificiale, non andranno a sostituire interamente le nostre professioni ma renderanno il flusso di lavoro molto più veloce, diventando degli strumenti da saper utilizzare.

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