Per il nuovo anno scolastico rileggiamo insieme Tullio De Mauro
La casa editrice Laterza ha da poco pubblicato un breve saggio tascabile (Passione civile, Bari 2024) che raccoglie alcun scritti e discorsi del professore emerito Tullio De Mauro (Torre Annunziata, 1932 - Roma, 2017). In occasione dell'inizio del nuovo anno scolastico, suggeriamo di leggere l’ultimo capitolo dedicato alla scuola, che ripropone una “lezione” tenuta nel 2011 a Firenze.
Tullio De Mauro racconta “la scuola italiana in sette punti”:
- La conquista popolare del bisogno di istruzione
- La tradizionale neghittosità delle classi dirigenti in materia scolastica
- Lentezza degli adeguamenti istituzionali al bisogno di istruzione
- Crescita della scolarità formale
- Il teach yourself linguistico
- Modesta circolazione della cultura intellettuale
- La minaccia della regressione alfanumerica adulta
La situazione della cultura italiana e la gravità dei dati sulla dealfabetizzazione “non interessano quasi nessuno, tranne alcuni economisti come Ignazio Visco, Tito Boeri o Luigi Spaventa”, scrive De Mauro. “Loro si sono chiesti come mai a partire dagli anni Novanta il paese si è seduto, ha smesso di crescere. E si sono risposti dicendo e mostrando che la progressiva complicazione dei processi produttivi avrebbe richiesto un salto di qualità nei livelli di formazione e di competenze della popolazione. Il salto non c’è stato e il paese si è afflosciato. Ma anche loro hanno trovato ben poco ascolto. Difficile che trovino ascolto un vecchio linguista girovagante che, invece di occuparsi di fonologia del gaelico o etimologie ossetiche, perde tempo a occuparsi di queste cose. Però i fatti stanno là, anche se li ignoriamo, e se li ignoriamo si vendicano”.
Oggi più che mai la scuola italiana ha bisogno di essere contagiata dalla passione civile di Tullio De Mauro. Non ignoriamo i dati e i fatti che ci ha raccontato!
Buona scuola a tutti!