Alla Sapienza la settima tappa di Disclaimer
La settima tappa del ciclo di incontri DisclAImer. Ultime avvertenze prima della rivoluzione, ideato da Corriere della Sera e Cineca, si è svolta mercoledì scorso alla Sapienza Università di Roma con focus sul tema "Intelligenza artificiale e informazione". L'obiettivo era discutere come l'IA stia modificando gli strumenti quotidiani, il modo in cui ci informiamo, comunichiamo e comprendiamo il mondo, ridefinendo i processi informativi, le responsabilità editoriali, la qualità delle fonti e il ruolo dei cittadini e dei giornalisti [vedi la notizia Intelligenza artificiale e informazione].
L'iniziativa ha riscosso un notevole successo, tanto che l'aula non era abbastanza grande per contenere tutti i partecipanti, costringendo a utilizzare un "second screen". Gli studenti e le studentesse coinvolte provenivano da discipline umanistiche, economiche, statistiche, economiche e di comunicazione.
L'Intervento sulle soft skills (Umana)
Durante l'incontro, hanno portato il loro punto di vista anche rappresentanti delle imprese e della formazione. Tra i protagonisti dell'incontro, la presidente di Umana, Maria Raffaella Caprioglio, ha contribuito portando la prospettiva dell'impresa e della formazione.
La struttura delle sfide impostate era pensata per riflettere sull'utilizzatore professionale dei sistemi di intelligenza artificiale e sul tipo di soft skill e di abilità critiche che deve saper utilizzare per raggiungere al meglio i propri obiettivi professionali o di conoscenza (diritto di cittadinanza).
Il lancio delle sfide (La Challenge dei Prompt)
La tappa romana ha ospitato la challenge intitolata "La sfida dei prompt: gestire la narrazione algoritmica". Questo è stato un momento pratico per gli studenti, docenti e giovani professionisti per sperimentare come l’IA generativa influenzi la produzione di contenuti e per riflettere sui limiti, potenzialità e responsabilità degli strumenti di prompting.
I professori della Sapienza hanno lanciato tre sfide principali:
1. Fact Checking vs Disinformation
La sfida riguarda l'uso dei chatbot LLM (specificamente ChatGPT 5, Gemini AI 2.5 e Copilot AI) per verificare contenuti controversi. I partecipanti, divisi in gruppi, confrontano la capacità di verifica dei diversi modelli LLM con quella dei fact-checker umani. I contenuti da verificare dovevano riguardare ambiti come politica, cronaca, informazione medico/scientifica o debunking virale, e i gruppi dovevano analizzare le fonti utilizzate dall'LLM, la loro natura e stabilire un giudizio sulla veridicità (vero/falso/parzialmente vero o falso). Questo percorso riguardava l'enorme problema della disinformazione e della falsa informazione, per cui l'IA è considerata un "alleato straordinario" per la diffusione di flussi informativi al di fuori dei contesti editoriali certificati.
Gli studenti hanno concluso che l'IA è uno strumento rapido che fornisce molteplici fonti, ma fallisce nel comprendere il contesto o l'intenzione ingannevole dei titoli. Per questo motivo, la soluzione migliore emersa è utilizzare l'IA come supporto, lasciando la decisione finale sulla veridicità ai fact-checker umani.
2. Micro-Campagna Creativa Assistita da AI
L'obiettivo è ideare una micro-campagna di comunicazione per il brand Friska (tè freddo leggero, a basso contenuto di zuccheri, con ingredienti naturali). Il target è costituito da giovani urbani (18–25 anni), studenti universitari e giovani lavoratori, con l'obiettivo di aumentare la brand awareness. L'obiettivo di comunicazione è associare Friska all'idea di “energia fresca e gentile”, utile a sostenere i ritmi quotidiani senza eccessi o promesse irrealistiche. Questa sfida rientrava nella linea di movimento che riguarda la comunicazione di impresa, dove lo sviluppo dei sistemi IA nel marketing digitale è molto elevato, con l'obiettivo di sostituire i sistemi umani.
In risposta alla sfida gli studenti hanno usato ChatGPT per elaborare il concept e la tagline Rinfreska. Gli output creativi finali sono stati un post Instagram che enfatizza la "pausa leggera e naturale" e un'idea per un Reel che, attraverso scene in aula e passeggiate urbane, posiziona Friska come "la freschezza naturale, nei tuoi piccoli momenti di calma". Il percorso ha applicato l'IA generativa alla comunicazione d'impresa.
3. AI makeover: da algoritmo stereotipato a icona di parità
Obiettivo della sfida è trasformare un algoritmo caratterizzato da bias sessisti o razzisti in un algoritmo attento alla parità e al rispetto dei ruoli di genere. Un percorso mirato in particolare al tema dei bias (pregiudizi e stereotipi) che i sistemi di intelligenza artificiale incorporano, considerato un obiettivo didattico rilevante per conquistare consapevolezza attiva sull'uso di questi sistemi.
In risposta alla sfida gli studenti hanno elaborato contro-archetipi come "Il Professionista Comunicativamente Valido" (che democratizza il sapere tecnico e usa un tono neutro) e "Alex" o "Ubuy" (assistenti genderless che suggeriscono prodotti e attività senza presupporre il genere o limitare l'utente alla sfera domestica o estetica). L'iniziativa ha permesso di riflettere attivamente su come l'IA incorpori pregiudizi e di sviluppare consapevolezza critica per un uso più etico e paritario di questi strumenti.
I docenti della Sapienza, come Francesca Comunello, hanno sottolineato che l'iniziativa ha fornito sia un quadro concettuale sia strumenti pratici operativi per lavorare con i sistemi di intelligenza artificiale generativa.
L'importanza per la Sapienza di partecipare all'iniziativa, coinvolgendo in particolare gli studenti delle lauree magistrali del dipartimento CORIS (Comunicazione e Ricerca Sociale), risiede nella possibilità di aprirsi all'incontro con il contesto, la società civile e gli stakeholders, per rendere gli studenti consapevoli della spendibilità e utilità di quanto stanno apprendendo per il loro percorso futuro.