Edu4AI, l'esperienza di una docente italiana in Germania
Come distinguere un complemento predicativo del soggetto da un complemento predicativo di modo? L’analisi logica, progressivamente abbandonata insieme allo studio del latino, è spesso un tallone d’Achille per studenti e studentesse italiane. Eppure un modo per aiutare i più giovani ad acquisire gli strumenti di logica tradizionalmente associati a questa competenza ci sarebbe…
In un’interessante articolo sui contributi che l’IA può offrire alla scuola italiana, Francesco Beltrame Quattrocchi, ordinario di Bioingegneria presso l’Università degli Studi di Genova, suggerisce che “le tecnologie che vanno sotto il nome di intelligenza artificiale potrebbero facilmente introiettare un sapere metodologico strutturato come quello dell’analisi logica", che risulta "essenziale per la costruzione del pensiero, delle associazioni proprie fra concetti e linguaggio, per scrivere, per leggere e comprendere, per argomentare, per collegare informazioni memorizzate” [vedi Scuola, l’IA contro il “danno formativo”: così compensa la scomparsa di analisi logica e latino].
È proprio con l’intenzione di sviluppare una buona pratica a livello nazionale ed europeo per l’educazione all'intelligenza artificiale (AI) in contesto scolastico che è nato e si è sviluppato il progetto europeo Edu4AI - Artificial Intelligence and Machine Learning to Foster 21st Century Skills in Secondary Education (programma Erasmus+), coordinato in Italia da Fondazione Mondo Digitale.
Docenti da tutta Europa sono stati coinvolti in attività di formazione sperimentali, esperienziali e collaborative (come fruitori, ma anche come erogatori) con l'obiettivo di guidare i giovani all'uso consapevole e responsabile di dati e tecnologie.
Dal 4 al 6 luglio, a Weil der Stadt in Germania, un gruppo di docenti ha partecipato a un workshop di tre giorni per condividere e riflettere sulle esperienze della scuola nell'attuazione dei progetti pilota di intelligenza artificiale.
Tra loro anche Maria Teresa Sorrenti, docente presso l’istituto paritario I. Newton di Tremestieri Etneo (Catania), che ha condiviso la sua esperienza. Ecco cosa racconta:
“L’iniziativa mirava alla condivisione di esperienze didattiche aventi per oggetto varie applicazioni di tecniche di machine learning e intelligenza artificiale. Hanno partecipato partner di nazionalità italiana, spagnola, greca e tedesca. In particolare io ho presentato un’applicazione basata sull’impiego di un modulo di riconoscimento vocale che mediante un microfono e una scheda Arduino, dopo un tipico processo di training, consente all’utilizzatore di attuare dei comandi vocali e quindi per esempio azionare delle porte, accendere o spegnere luci. È facile immaginare come possa essere di ausilio a persone con disabilità ma non solo. Questa applicazione è stata sviluppata insieme agli studenti di una mia classe e avevo già positivamente valutato l’attivo coinvolgimento degli studenti nelle applicazioni di intelligenza artificiale ai problemi pratici”.
Sorrenti aveva già partecipato agli eventi formativi online nei mesi di marzo e novembre 2021, ma ci ha tenuto a sottolineare che la formazione in presenza “è stato molto più coinvolgente”. L’interazione diretta con i partner di progetto e con gli altri docenti ha reso possibile un vero e proprio scambio di competenze e buone pratiche.
“Auspico che iniziative simili possano ripetersi con una certa frequenza perché sono un volano per nuove idee progettuali che, sebbene richiedano un certo impegno in fase di preparazione e realizzazione, si traducono in un arricchimento personale a cascata, con ricadute positive nell’azione didattica svolta a livello locale nelle scuole”.