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I messaggi sulla salute

I messaggi sulla salute

I messaggi sulla salute

L'associazione Walce - Women Against Lung Cancer in Europe è entrata nel partenariato di Fattore J solo quest'anno. Tra i compiti istituzionali non mancano le attività di educazione e informazione. Ma qual è stato l'impatto degli incontri diretti con gli studenti? Lo abbiamo chiesto a Stefania Vallone del Consiglio direttivo dell'organizzazione.

 

Con Fattore J rimettiamo al centro del processo educativo anche l'alfabetizzazione sanitaria (Health literacy), coinvolgendo competenze cognitive, sociali ed emotive. Quale grado di consapevolezza vi sembra abbiano  i ragazzi sui temi del benessere e della salute.

Le chiusure e i vincoli imposti dalla pandemia hanno obbligato i ragazzi a prestare attenzione e riconoscere l'importanza delle tematiche sanitarie creando conseguentemente maggiore consapevolezza soprattutto sulle conseguenze delle loro scelte. La didattica a distanza è stato uno strumento e uno stimolo per diventare attori della propria esistenza e della propria salute.

 

Secondo voi su quali aspetti della salute è opportuno rafforzare l'intervento educativo e formativo nelle scuole?

Secondo noi è importante continuare a puntare sulla prevenzione primaria e mantenere alta l’attenzione rispetto all’importanza di adottare, sin da adolescenti, stili di vita salutari come investimento per la propria salute, bene unico e prezioso da salvaguardare e promuovere. Le prime conoscenze si acquisiscono in ambiente scolastico e gli interventi formativi devono riuscire a orientare i giovani verso una cultura che favorisca lo sviluppo di uno stile alimentare corretto, di una abitudine costante al movimento e che aiuti i ragazzi a decidere di non accendere la prima sigaretta. È importante fornire strumenti adeguati e trasmettere modelli e messaggi educativi orientati alla promozione della salute e alla scelta di corretti stili di vita che potranno poi proseguire anche nella vita da adulto.

Un altro aspetto che deve essere rafforzato nella nostra società e che deve essere alimentato fin dalla tenera età è il rispetto per le persone affette da qualsivoglia patologia che devono essere considerate come tali e non identificate con la loro malattia. È inoltre fondamentale capire che certe malattie possono colpire chiunque in qualunque momento della vita e pertanto non possono essere considerate solo “il problema” di chi vive con quella condizione.

 

La generazione Z di fronte alla malattia: stesse paure e fragilità? Nel tempo come è cambiato il vostro lavoro accanto ai pazienti e alle loro famiglie?

Negli ultimi dieci anni, nell’ambito del tumore del polmone, ci sono stati cambiamenti importanti:

  1. Grazie all’avvento dei nuovi approcci terapeutici è aumentata la percentuale di lungo viventi
  2. Il numero di giovani adulti che ricevono una diagnosi di questo tumore è aumentato

Questi due fattori hanno richiesto all’associazione di pensare a nuove attività e a nuovi servizi in grado di rispondere ai bisogni emergenti di persone più giovani e con aspettativa di vita più lunga. Sono cambiati i canali di comunicazione, oggi molto più digital di un tempo ed è cambiato il modo di comunicare, perché oggi molti pazienti sono più informati e consapevoli.

 

Fattore J, promosso da Fondazione Mondo Digitale con Janssen Italia, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson&Johnson, ha l’obiettivo di accrescere nelle giovani generazioni la fiducia nei progressi della scienza, sensibilizzare sull’importanza di una corretta informazione scientifica e sulla scelta di comportamenti responsabili per il benessere e la salute di tutti.

 

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