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A guida autonoma

Edu4AI

A guida autonoma

A guida autonoma

Silvia Larghi è ingegnere informatico e insegna tecnologia alla scuola secondaria di primo grado. Da qualche anno si occupa anche di formazione docenti e robotica educativa. Il tema dell’intelligenza artificiale (AI) integrata alla didattica le interessa molto. Proprio per questo partecipa al progetto europeo Edu4AI - Artificial Intelligence and Machine Learning to Foster 21st Century Skills in Secondary Education (programma Erasmus+), coordinato in Italia da Fondazione Mondo Digitale.

L'obiettivo del progetto è sviluppare una buona pratica per l’educazione all'intelligenza artificiale in contesto scolastico, per guidare i giovani all'uso consapevole e responsabile di dati e tecnologie, con attività sperimentali, esperienziali e collaborative.

"EDU4AI ha rappresentato per me un’occasione unica. Confrontandoci con docenti di altre nazionalità, abbiamo potuto renderci conto di come si lavora negli altri paesi. La formazione e lo scambio con altri docenti è un grande valore aggiunto alla didattica che poi ciascuno di noi porta avanti con le proprie classi", racconta Silvia.

"L’anno scorso abbiamo partecipato a un corso di formazione introduttivo su sull’AI. Abbiamo quindi avuto occasione di elaborare una proposta didattica che integrasse l’intelligenza artificiale. Io ho potuto già presentare la mia attività in due sessioni, a docenti stranieri e a colleghi italiani".

Silvia ha costruito un robot, un veicolo a guida autonoma. "Solitamente è un tema che stupisce e coinvolge molto gli alunni. Il robot l’ho costruito su moduli molto in uso per la didattica e ho sviluppato le linee guida necessarie affinché gli alunni stessi possano costruire il loro, così da rendere il progetto replicabile anche in altre scuole. In aggiunta alla costruzione del veicolo, c’è però da tenere in considerazione la programmazione, basata appunto sull'AI. Grazie a Teachable Machine di Google, ho addestrato il robot a riconoscere i segnali stradali. Il veicolo, dotato di telecamera riconosce i segnali di stop, precedenza e svolta obbligata a destra e sinistra. Come fa a imparare? Gli vengono dati tanti esempi di cartelli stradali".

Ora gli studenti devono essere in grado di realizzare il loro robot. Saranno in grado?

"Ne sono convinta", risponde la docente. "Esistono molte piattaforme e applicazioni che ci aiutano a presentare l’AI in modo che sia fruibile, accessibile. Inoltre quello sull'intelligenza artificiale è un tema che si sta diffondendo velocemente e che interessa la vita quotidiana di molti. pensiamo all’uso che facciamo degli assistenti vocali, dei chatbot, o degli assistenti agli acquisti".

"Le sfide che l’AI pone sono di tipo tecnologico, sociale e, non da ultimo, etico. Questo perché, come abbiamo accennato, l’IA apprende attraverso gli esempi che le vengono dati. Esiste quindi tutta un'etica dell’addestramento che, pur essendo una complessa, stimola molto i ragazzi. Credo sia fondamentale che gli studenti diventino consapevoli degli usi e delle conseguenze che i dispositivi di cui fanno uso possono (e potrebbero) avere".

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