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Emozioni, neuroscienze e apprendimento

Emozioni, neuroscienze e apprendimento

Emozioni, neuroscienze e apprendimento

Emozioni, neuroscienze e apprendimento

La sfida educativa nel convegno annuale dell'ANP

i è concluso il convegno annuale (Roma, 8-9 orrobre 2024) dell’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (Anp) al quale siamo stati presenti sia come “visitatori” sia come relatori. "La sensazione è che abbiamo assistito a un appuntamento stimolante in cui chi ha la responsabilità di dirigere gli istituti scolastici italiani si è confrontato con animo aperto sulle più grandi sfide del presente, con grande disponibilità al dibattito con studiosi ed esperti di nuove tecnologie", racconta Onelia Onorati, che cura l'ufficio stampa per la Fondazione Mondo Digitale. “Emozioni, neuroscienze e apprendimento, proposte per una didattica più efficace” è il significativo titolo scelto quest’anno.

Alfonso Molina, il nostro direttore scientifico, ha partecipato alla tavola rotonda delle 15 del 9 ottobre, insieme a: Stefano Moriggi, docente di Cittadinanza digitale e direttore di PLAiCE, Università di Modena e Reggio Emilia, McLuhan Foundation (Toronto), Mario Pireddu, docente di Tecnologie per la formazione e l’apprendimento in rete, Università della Tuscia di Viterbo, Maria Ranieri, Università di Firenze, ordinario di Didattica generale e Pedagogia speciale, Direttrice del Laboratorio di Tecnologie per l’Educazione, Renata Maria Viganò, presidente SIRD, docente ordinario di Pedagogia sperimentale, Università Cattolica del Sacro Cuore.

“L’epoca attuale, caratterizzata da una rapida accelerazione digitale e da sfide globali come il cambiamento climatico e l’invecchiamento della popolazione, richiede risposte sistemiche e collaborative", ha dichiarato Alfonso Molina. "Con il progetto Smart&Heart Rome, abbiamo provato a fare proprio questo: dare risposte sistemiche al cambiamento, coinvolgendo tutte le componenti sociali in una collaborazione attiva. La tecnologia deve essere integrata a ciò che già esiste attraverso un processo culturale. Nei sette territori del nostro programma, abbiamo creato le Palestre dell’Innovazione, basandoci sul principio che la sostenibilità è un concetto olistico che riguarda la persona, il Pianeta e l’intera società”.

Stefano Moriggi, ricordando Platone, ha evidenziato come rispetto all’innovazione vada adottato un approccio culturale, che superi i luoghi comuni e gli atteggiamenti estremi. “Più che mettere al centro l’uomo, occorre essere consapevoli che le nostre vite e le nostre relazioni verranno ripensate, la stessa rivoluzione copernicana ci ha insegnato che l’uomo non deve per forza essere al centro di tutto, per non dimenticare il benessere dell’intero Pianeta”.

Gran parte del dibattito è stato assorbito dal rapporto tra insegnamento e intelligenza artificiale: “la polarizzazione tra adozione massiva e rifiuto dell’IA deve essere superata. Come tutti nuovi media, l’IA oggi viene demonizzata. È stato così per il fumetto, per la tv… ma la scuola ha il compito di riflettere e studiare tutte le nuove tecnologie, per poterle capire e non doverle temere. Oggi è importante far capire ai ragazzi come funziona l’IA e in che cosa diverge dall’uomo", ha dichiarato Mario Pireddu.

Maria Ranieri, in collegamento da remoto, ha parlato di design nella didattica, che “ci spinge di fatto a progettare in maniera coinvolgente, gradevole i contenuti della scuola. È l’oggetto del learning design, che intende stimolare il docente a porsi domande su come aumentare il coinvolgimento dei suoi studenti. Oggi sempre più l’aula deve essere intesa come laboratorio”. 

Maria Viganò ha posto l’accento sull’aggiornamento continuo come chiave per consentire ai docenti di comprendere le sfide culturali, per ridare dignità e completezza a questo ruolo nel nostro Paese. 

La giornata, e l’intero convegno, si sono conclusi con un dibattito istituzionale aperto da Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, il quale ha individuato alcune chiavi interpretative. “Tutti gli stimoli di queste due giornate convergono verso l’idea che la scuola debba superare le vecchie regole, una concezione antica di 100 anni nata con tanti problemi, come la dispersione scolastica. Va portata avanti la scoperta che le emozioni – e dunque le soft skills – fanno parte attiva del processo di apprendimento. Occorre superare il retaggio del nozionismo” – ha dichiarato Giannelli.

L’onorevole Maria Elena Boschi ha posto l’accento sulla mancata autonomia dei dirigenti scolastici, che oggi sconterebbero una riforma a metà: “il dirigente deve porsi come un servant leader, avere un ruolo di guida nel costruire la comunità scolastica e sociale. Perché non si può pensare che la scuola da sola abbia la forza di supplire alle eventuali carenze di famiglia, società, Chiesa. Deve innestarsi su un tessuto collaborativo”.

“Orientamento non vuol dire visitare una fiera studentesca e vagare tra gli stand delle diverse università", ha argomentato Paola Frassineti, sottosegretario di Stato, "ma articolare percorsi per stimolare l’emersione dei talenti in ciascuno studente". Valentina Aprea, responsabile del dipartimento istruzione di Forza Italia, ha così concluso il momento di riflessione: “come nella parabola delle nozze di Cana quando Gesù disse che non si può mescolare il vino nuovo al vecchio, dico che non si possono semplicemente dare contenuti innovativi a una scuola di vecchia concezione. Occorre praticare la via del cambiamento. Ci dobbiamo allenare a usare le nuove tecnologie perché i giovani in formazione oggi, vivranno un’Italia nuova e diversa domani. Dobbiamo educare alla trasformazione in un Paese anziano come il nostro, in cui nessun giovane va lasciato indietro”.

 

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