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Durante le gare si sono scatenati nel tifo, inconfondibili tra il pubblico per i capellini colorati, le risate e gli applausi trascinanti. Ma quando si tratta di mettere a punto il piccolo robot ballerino che continua a sbagliare l’interprezione artistica delle sequenze musicali, con scelte impegnative come il Bolero di Ravel, tornano seri e concentrati.
In finale sono arrivate due squadre: Roboeboli del 2° Circolo didattico di Eboli (Salerno) e Pianeta Aurora dell’Istituto comprensivo Mozart di Roma. Oggi, 20 marzo, la finale della RomeCup 2010 nella Protomoteca in Campidoglio, per stabilire la squadra che andrà ai mondiali di robotica, dal 19 al 25 giugno a Singapore.
Ballano a ritmo della musica, eseguono coreografie o interpretano storie a tema. Possono esibirsi da soli o in squadra. I robot ballerini mettono in scena veri e propri spettacoli, che catturano lo spettatore per la precisione e la “naturalezza” dei movimenti. Ogni esecuzione dura da uno a due minuti. Nella categoria “Dance” la giuria valuta la coreografia e la sincronizzazione dei movimenti con la musica. I robot oltre a ballare possono raccontare una storia, un vero e proprio tema teatrale, avvalendosi anche di costumi di scena. Il giudizio della giuria, quindi, è anche una valutazione sulla capacità interpretativa.
Il professore Massimo Romagnoli, giudice per la categoria Dance, a gara finita, racconta la sue impressioni: “È stato bellissimo vedere in gara l'entusiasmo dei bambini e dei genitori. Ottime le scelte della coreografia e dei balli. Il livello tecnico è molto alto nonostante la giovane età dei bambini".
Fiorella Operto è la fondatrice della Scuola di Robotica di Genova: "Ognuna delle due squadre ha una caratteristica interessante. I bambini di Eboli hanno curato i costumi di scena, le musiche e la perfezione dei movimenti. I giovanissimi progettisti romani hanno lavorato soprattutto sul movimento, le braccia dei robot si muovono perfettamente a ritmo di musica, aggiungendo un'ulteriore difficoltà."