Giornata Unesco: dalla lezione di Tullio De Mauro alla dichiarazione del presidente Mattarella
“Ma dove stanno gli analfabeti? Io non ne vedo mai nessuno”. Così, ricordava Tullio De Mauro, reagivano spesso giornalisti e politici quando si parlava di analfabetismo in Italia. Eppure, spiegava il linguista, la condizione di chi non sa leggere, scrivere o usare le informazioni è ben presente, anche se spesso mascherata. Riprendiamo alcune riflessioni a pochi giorni dalla Giornata internazionale dell'alfabetizzazione (8 settembre), quest'anno dedicata al tema "Promuovere l’alfabetizzazione nell’era digitale"
Per comprenderne la complessità della condizione di chi non ha competenze sufficienti per una piena cittadinanza, De Mauro distingueva tre forme:
- Analfabetismo primario: chi non ha mai imparato a leggere e scrivere
- Analfabetismo di ritorno: chi ha studiato, ma ha poi dimenticato completamente le competenze acquisite
- Analfabetismo funzionale: chi sa decifrare testi semplici ma non riesce a usare le informazioni in modo efficace nella vita quotidiana, nel lavoro e nella cittadinanza.
Tre volti diversi della stessa esclusione, che convivono anche nelle società avanzate, spesso invisibili perché abilmente nascosti da chi ne è colpito.
La dichiarazione del presidente Mattarella
Nella sua dichiarazione per la sessantesima Giornata internazionale dell’alfabetizzazione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato l’urgenza di non abbassare la guardia: "Continua a preoccupare l’elevata incidenza dell’analfabetismo funzionale, che coinvolge un terzo della popolazione adulta […]. E allarma la presenza di fasce di analfabetismo tra la popolazione immigrata. […] Il tema scelto quest’anno per la Giornata è, opportunamente, Promuovere l’alfabetizzazione nell’era digitale, e ci invita a rivedere il significato stesso di alfabetizzazione".
La prospettiva Unesco
Secondo Enrico Vicenti, segretario generale della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, “stiamo parlando di un diritto umano fondamentale e indispensabile per favorire la comunicazione tra i popoli”. Senza alfabetizzazione non si può pensare di garantire giustizia, uguaglianza, solidarietà, pace. Vicenti ha sottolineato anche il ruolo decisivo delle tecnologie digitali: “La digitalizzazione costituisce una grossa opportunità per favorire l’alfabetizzazione, però nel contempo aggiunge complessità: bisogna saper distinguere le notizie credibili da quelle false e vigilare perché non diventi un nuovo strumento di marginalizzazione”.
I dati in Italia
Secondo Istat e Invalsi:
- 1 adulto su 3 ha competenze alfabetiche e numeriche insufficienti
- Nel 2023 quasi un alunno su tre in II primaria non ha raggiunto il livello base in italiano (32,8%)
- Solo il 45,9% delle persone tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali almeno di base
- Tra i giovani 25–34 anni con titolo terziario siamo al 31,6%, ben sotto la media Ue (44,2%)
Nell’impegno della Fondazione Mondo Digitale la formazione continua è centrale per contrastare l’analfabetismo funzionale in tutte le età.
A pochi giorni dalla Giornata internazionale dell'alfabetizzazione ci chiediamo: siamo capaci di riconoscere oggi un “analfabeta”, primario, di ritorno o funzionale, anche quando nasconde la sua condizione? Forse no. Ma è proprio qui che si misura la sfida: rendere visibile ciò che non si vede e trasformarlo in opportunità di crescita per tutti.
Suggeriamo di leggere per intero la Conversazione di Tullio De Mauro alla Scuola Mauri per Librai (Venezia, 2006), trascritta nel blog Nuovo & Utile di Annamaria Testa. Da allora sono trascorsi quasi vent'anni. Peccato che quel giorno non sia passato ad ascoltare nessun governante...